A Palazzo Abatellis in esposizione le bozze e i disegni di Giuseppe Venanzio Marvuglia

 

 

In occasione del bicentenario della morte dell’architetto Marvuglia, presso una sala di Palazzo Abatellis, a Palermo, è possibile visitare fino al 25 gennaio la mostra “Omaggio a Giuseppe Venanzio Marvuglia”; l’esposizione è curata da Pierfrancesco Palazzotto che propone un’accurata selezione di progetti, bozze e disegni eseguiti dal celebre architetto nel corso della sua fervida carriera.

Il Marvuglia nacque a Palermo nel 1729 e morì, nella sua città natale, il 19 dicembre 1814: duecento anni quindi sono trascorsi dalla scomparsa di uno degli artisti protagonisti della storia della nostra terra tra Settecento e Ottocento, periodo in cui il contesto politico va modificandosi rapidamente attraverso il dominio sabaudo, austriaco e infine borbonico.

Marvuglia si formò a Palermo presso la scuola dell’architetto Niccolò Cento; nel 1758 partecipò e vinse il premio del Concorso Clementino istituito dall’Accademia di San Luca di Roma.

Durante il soggiorno romano, sotto l’influenza di Johann Joachim Winckelmann, perfeziona le sue conoscenze sull’architettura dorica siciliana osservando con attenzione le nuove forme neoclassiche che, nelle sue successive progettazioni, si fusero sapientemente con il precedente stile barocco.

A Palermo conobbe e collaborò con l’architetto francese Léon Dufourny impegnato nella progettazione dell’Orto Botanico di Palermo al quale subentrò nella progettazione del calidarium e del frigidarium.

Tante sono le collaborazioni che Marvuglia intrecciò con gli artisti dell’epoca e svariati furono i contributi forniti come architetto del Senato dal 1789 e come docente universitario diGeometria pratica, architettura civile e idraulica dal 1780 al 1805: fra le realizzazioni palermitane più rappresentative del Marvuglia sono tuttora apprezzabili la conversione delConvento di San Giuseppe dei Teatini a Università, il restauro della cupola della Cattedrale, la Palazzina Cinese, la villa Belmonte all’Acquasanta, il Palazzo Costantino, la Fontana d’Ercole alla Favorita ed inoltre il restauro del Convento di San Martino delle Scale, la Casina di Caccia di Ficuzza e la villa Notarbartolo di Villarosa a Bagheria.

Fra i documenti presentati vi sono le bozze del progetto per il Concorso Clementino del 1758, gli schizzi propedeutici alla costruzione dell’Oratorio dei Filippini, della Chiesa di Sant’Ignazio all’Olivella e della Chiesa di San Francesco di Sales.

Molto interessante è il “Progetto per la facciata della Regia Università degli Studi di Palermo”, inchiostro e acquerello del 1808 e il “Progetto di rivestimento della cupola della Cattedrale di Palermo”, presentato mediante tre pregevoli grafici: un’incisione, un disegno a matita ed un inchiostro misto ad acquerello.

Di particolare rilievo estetico e interesse culturale sono i progetti esposti nell’ala destra della mostra, risalenti ai primi anni del XIX secolo ed attribuiti al Marvuglia e a suo figlio e allievo Alessandro Emanuele; all’interno delle teche è possibile ammirare i “Progetti decorativi per il pavimento, soffitto e pareti del cafeaos della Casina Reale alla Favorita di Palermo” e il “Progetto per il prospetto della Casina Reale alla Favorita di Palermo”, inchiostri ed acquerelli dotati di meravigliosi effetti cromatici che donano particolare vividezza ai disegni ammirabili in tutta la loro originale creatività artistica.

Visitando la mostra si ha la rara occasione di osservare con attenzione i particolari tecnici e stilistici delle bozze relative ai più importanti progetti architettonici di edifici, veri e propri gioielli urbani, ancora oggi oggetto di studi e costante meta di visite turistiche, ideati da quello che Dufourny definì “Il miglior architetto di Palermo […] si può affermare che è stato lui a riportarvi il buon gusto”.

 


 

ARTE - "Omaggio a Giuseppe Venanzio Marvuglia", esposti a Palazzo Abatellis le bozze e i disegni del grande architetto palermitano

(ph. Carlo Guidotti)


 

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