Pino Giacopelli: memorie di un artigiano di poetica umanistica

 

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(4 giugno 2015) – “L'arte e la letteratura sono l'emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli”, così scriveva Giosuè Carducci. Perché, in verità, ciò che rimane avvinghiato, più di ogni altra cosa, alle nostre vite, dalla gioventù più acerba alla più tardiva vecchiaia, sono le parole. E non ha importanza di che cosa siano fatte, se preesistenti o persino inventate: le parole dei poeti restano.

Pino Giacopelli, scrittore, giornalista e critico d’arte corleonese, scomparso lo scorso anno, appartiene già a quella fascia di luminari poetici che, attraverso il navigare di parole di un’intera vita, hanno lasciato patrimoni di carta e di ricerca per un futuro disegnato con maggiore saggezza, celato nella compostezza di semplici versi.

Questo è quanto è venuto fuori domenica 31 maggio al Circolo Cultura Italia di Monreale, impegnato, nel pomeriggio, nel ricordo vivo di un poeta che ha lasciato a Monreale e alla nostra nazione uno scrigno colmo di arte, un’arte da portare avanti con orgoglio e preservare dalla superficialità e dall’ingrata dimenticanza.

“Perché la poesia, la vera poesia, non è un hobby, ma una scelta di vita”, ha declamato giustamente e con fervore il Prof. Tommaso Romano, chiamato a difendere un uomo e la sua poesia, affinché la morte non sia alibi per dimenticare un umanesimo ancora in corso, ricolmo di speranze per il futuro dei nostri giovani.

Un uomo, Pino Giacopelli, che ha investito un’intera esistenza nell’evangelizzazione culturale sotto ogni possibile aspetto, dalla politica alla poetica, dal teatro allo sport, dalla pittura alla vita, la vita di tutti i giorni, messa in salvo dai libri, dai nostri autori dimenticati.

A difendere la causa di Pino Giacopelli, in sede di commemorazione, sono stati anche il pittore Salvatore Caputo, il Dott. Toti Gullo, Stefano Gorgone e Alfonso Cannella, introdotti e moderati da Biagio Cigno.

A far rivivere i versi più celebri di Pino Giacopelli la voce di Anna Leto, orgoglio teatrale di Monreale e impeccabile interprete di un poeta che, seppur scomparso, lascia, attraverso la sua poesia, chiare intenzioni di fiducia nel progresso e nella sana evoluzione culturale.

A far promesse di immenso valore, a scopo di ricordare e far ricordare visibilmente nel futuro più prossimo l’operato di Pino Giacopelli, anche il sindaco di Monreale, Piero Capizzi, e i figli del poeta, Emanuele e Nicola Giacopelli: “perché tutto ricominci”, e che Iddio benedica i poeti.

 

Nella foto: Pino Giacopelli (Archivio Famiglia Giacopelli)

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