Mazara del Vallo e l’iniziativa del Museo Diocesano: per ricordare di guardare

 

Percorrere le strade di Mazara del Vallo, in estate, significa farsi spazio tra la gente. In particolare, nelle ultime settimane del mese di agosto, mentre la città si dipinge dei suoi colori distintivi in onore di uno dei quattro santi patroni, San Vito, il passo viene ulteriormente rallentato.

Il week-end del 24 e del 25 agosto sembra aver occupato un posto privilegiato all’interno del calendario estivo mazarese: l’eterogeneità delle iniziative e degli appuntamenti ha fatto sì che diverse piazze e luoghi della città si affollassero, travolte dal brulichio umano.

Proprio in quei giorni, si inserisce la lodevole proposta del Museo Diocesano di Mazara del Vallo: nell’ansia quasi patologica di riempire, tra il rumore e il caos, gli ultimi giorni di vacanza, gli organizzatori di “Museo sotto le stelle” chiedono di fermarsi.

Fermarsi ad ascoltare, a scoprire gli occhi di quel passato sempre vivo che, sebbene occultato e inglobato dalle stratificazioni del tempo, continua a guardarci. L’iniziativa, volta a celebrare l’anniversario dell’istituzione della Legazia Apostolica, di cui furono investiti i re normanni dal pontefice, prosegue infatti il progetto, inaugurato lo scorso anno, del “Biennio Normanno”.

Durante la serata del 24, percorrendo le tracce di Ruggero e dei suoi successori, le protagoniste sono state la poesia e la musica, anche attraverso l’interpretazione di brani tratti dai racconti di res gestae. L’apertura straordinaria del museo nelle ore serali, sabato 25, ha offerto la possibilità di attraversare i secoli per ammirare ciò che lo scorrere del tempo non è riuscito a deteriorare.

Accanto al monumento funerario del vescovo Montaperto (1469-1484), opera di Domenico Gagini, il recente restauro, del maestro Gaetano Alagna, dell’acquasantiera Montaperto, appartenuta alla medesima famiglia, della quale è riportato il blasone.

Inedita è invece la presenza della scultura lignea di San Vito, anche questa recentemente consegnata a un nuovo splendore, concessa al museo dal Vescovo Mons. Domenico Mogavero proprio in occasione del Festino.

Terminato il percorso tra le stanze del museo, sapientemente guidato dallo staff dello stesso, ci si immerge nelle strade affollate con una percezione diversa. Il volto, le mani, la corona dei personaggi dell’opera “Battesimo di Ruggero” (1712), volta a ricordare quel battesimo avvenuto a Mazara del Vallo nel 1318, impongono uno sguardo differente.

Quella città dipinta e resa immobile, con i suoi palazzi, le sue strutture, le sue pietre, continua a sopravvivere sotto le strade che oggi, in corsa e nell’inconsapevolezza storica e memoriale, percorriamo. Le strade su cui nuovi passi incontrano quelli antichi.

Questo, tra i tanti, il merito dell’iniziativa del Museo diocesano. Un’iniziativa che, sebbene possa apparire stridente e dissonante con le richieste del pubblico in estate, si presenta come un dono, una possibilità. La possibilità di interrogare il nostro cammino presente, guardando al passato non con nostalgia, ma con responsabilità.

 

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