Domenica prossima, 28 luglio 2019, alle ore 17:00, sarà posta la prima pietra di una nuova chiesa: sarà intitolata a Maria Santissima Redemptoris Mater nella Parrocchia Ecce Homo a Cinisi. Sarà l’Arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, a benedire e porre la Prima pietra.
Abbiamo posto a don Antonio Chimenti che nella sua qualità di parroco da molti anni si è battuto per raggiungere questo traguardo alcune domande.
Innanzitutto da quanto tempo non si costruisce una nuova chiesa nella diocesi di Monreale?
L’ultima inaugurazione risale al 1983, quindi ben 36 anni fa.
Dunque, è così difficile costruire una nuova chiesa?
Più che di un percorso difficile si tratta di un percorso lungo, perché non si fa da soli come dei “Don Chisciotte” per realizzare un sogno personale o privato legato al desiderio di qualcuno, ma è la volontà armonizzata di una intera Comunità che lavora, dibatte e discute per camminare insieme e con pazienza trova, nella Carità, la sua identità in una idea comune di “Casa” dove condividere il Mistero della sua fede di Popolo di Dio...e comunque deve fare i conti con il tempo delle burocrazie sia ecclesiastiche che civili!!
E in questo caso come sono andate le cose?
L’inizio si può datare al 1989, anno in cui una parrocchiana Antonietta Di Leo lasciò una generosa donazione con la quale don Pietro D’Aleo da poco parroco acquistò il terreno per la costruzione della nuova chiesa perché, quello che oggi è il Santuario dell’Ecce Homo era troppo piccolo per le esigenze pastorali della parrocchia che si trova nella zona di espansione del paese (oggi conta settemila abitanti). Così già nel 1990 in quello spazio fu celebrata la prima Messa. Poi nel 1992 fu edificata l’attuale chiesa provvisoria, grazie all’aiuto di tanti fedeli e benefattori, chiesa che ancora oggi è utilizzata per tutte le celebrazioni festive.
E poi?
Poi sono iniziati gli innumerevoli passaggi burocratici che in quegli anni caddero completamente a vuoto e non portarono a niente, al punto che la comunità insieme al suo parroco decisero di migliorare la chiesa “capannone” e tenersi quella. Fino al 2013, quando il vescovo, stimolato da un progetto della CEI per la costruzione di nuove chiese in Italia, su quelli che furono chiamati “percorsi diocesani”, inserì la parrocchia dell’Ecce Homo in questa graduatoria nazionale: arrivammo primi!
Cosa accadde allora?
Il vescovo mi diede l’incarico di vicario parrocchiale per dare nuovo sostegno alla comunità, vista l’età avanzata del parroco, e da allora iniziò un processo di fitto dialogo con l’ufficio diocesano e la comunità, dove tutti furono interpellati per comprendere prima ed esprimere poi il senso della storia di questa comunità e della sua presenza su tutto il territorio circostante. Ai fedeli tutti, a partire dai più piccoli, è stato chiesto come e cosa avrebbero voluto nella loro chiesa; attraverso numerosi incontri e questionari si è giunti alla stesura del documento preliminare alla progettazione grazie al sostegno professionale dell’Ufficio tecnico della Diocesi di Monreale.
Ed il passaggio successivo?
Sulla base di questo documento la CEI ha indetto il concorso nazionale di progettazione. Sono stati invitati ben 40 studi da tutta Italia ed alla fine di due anni di valutazioni con varie sessioni formative a cura dell’ufficio nazionale rivolte sia agli architetti, sia alla comunità parrocchiale, lo Studio “Kuadra” di Cuneo, con a capo gli architetti Andrea Grottaroli e Roberto Operti, si è aggiudicato la progettazione dell’opera. Tutto questo lungo iter è stato visionato e approvato dall’Ufficio della CEI, perché il 75% dell’intero costo dell’opera, inclusa la progettazione anche dei locali di ministero e del teatro, sarà finanziata grazie al contributo dei fondi dell’8xMille della Chiesa Cattolica Italiana.
Parliamo ora della chiesa. Cosa prevede, come sarà?
La chiesa avrà una capienza di circa 700 posti a sedere. Sono poi previsti locali per l’ufficio del parroco e della parrocchia, la sagrestia, i servizi per i fedeli. Vi sarà anche un apposito spazio per la nursery in cui i genitori con bimbi molto piccoli potranno seguire le cerimonie liturgiche con un sistema di video conferenza. Anche nell’area esterna sono previsti servizi per accoglie i bimbi più piccoli.
Ma mancano ancora i locali per le attività catechetiche e caritative.
Infatti. Successivamente sarà costruito un altro lotto che prevede una sala che chiamiamo “teatro” per circa 350 persone, 8 aule per svolgere le attività pastorali della comunità parrocchiale. Questi spazi sono pensati per essere utilizzati non solo dalla parrocchia ma per le esigenze di tutta la diocesi e del territorio circostante di Cinisi e Terrasini. Essi saranno disponibili per una pluralità di attività in cui tutti gli abitanti potranno ritrovarsi e vivere momenti di socialità e convivenza fraterna. Alla fine di tutto il percorso sarà dismessa l’attuale chiesa provvisoria e su quello spazio sarà realizzato un campetto in cui sarà possibile svolgere attività sportive. In definitiva sarà una casa per la comunità e della comunità aperta a tutti.
E a proposito di lavori, a chi sono stati affidati?
I lavori di costruzione, diretti dagli architetti Massimiliano Evola e Giuseppe Maria Chirco e dagli ingegneri Salvatore Pizzo e Michele Chirco, supervisionati dall’architetto Raffaella Segreto dell’ufficio diocesano di Monreale, sono stati affidati il 9 aprile 2019, tramite il “Consorzio C.A.E.C.” di Cosimo, all’impresa “Lorenzo Lo Grasso” di Terrasini.
Una impresa locale, dunque?
È stata fatta una regolare gara di appalto, anche se non eravamo obbligati a farla, ma per una volontà di trasparenza nei confronti della collettività abbiamo invitato diverse ditte che obbedissero a vari criteri, primo fra tutti l’iscrizione alla White List delle Prefetture di competenza per dissipare il campo da eventuali infiltrazioni mafiose. Naturalmente, il fatto che a vincere sia stata una ditta locale mi riempie di gioia perché questo potrà portare ad utilizzare manodopera locale, che certo non manca e soprattutto non guasta!
E l’ombra della mafia?
Speriamo non ci sia. Tuttavia è stato firmato tra impresa, parrocchia e diocesi un protocollo di legalità che prevede l’obbligo di intervenire qualora si riscontrassero pressioni di tipo mafioso volte a compiere attività illegali e in violazione della legge.
Torniamo alla struttura, ci dica qualcosa di come sarà.
Il 50% del fabbisogno energetico sarà assorbito da fonti naturali rinnovabili, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Tutto il complesso sarà adeguatamente coibentato e fornito di riscaldamento per i mesi invernali e cosa molto più importante di raffreddamento per quelli estivi con un complesso sistema di trattamento dell’aria, energeticamente sostenibile. I luoghi liturgici come l’altare, la presidenza, l’ambone, il fonte battesimale ecc. saranno realizzati con la pietra viva che di questo stesso monte Pecoraro che sembra “presiedere” questa costa, ai piedi del quale la città di Cinisi è posta. Ecco perché un intero lato della Chiesa avrà una vetrata trasparente di più di 36 metri che, farà vedere “l’Orto degli Ulivi” e sullo sfondo il monte con un dentro e fuori che non ha soluzione di continuità.
Come si svolgerà la celebrazione domenica prossima?
L’evento prevede, nella prima parte, la presentazione del progetto ad opera degli architetti vincitori del concorso di progettazione. Verrà quindi preparata, intorno alle 18:00, per la benedizione e la posa della Pietra dentro il cantiere; quindi verrà letta e firmata la pergamena che sarà sigillata all’interno della pietra con il mattone proveniente dall’apertura della Porta Santa del Giubileo Straordinario della Misericordia proclamato da Papa Francesco, che mons. Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro in Roma ha donato proprio a me nella qualità di parroco dell’Ecce Homo, in vista proprio di questa occasione per la costruzione della Nuova Chiesa di Piano Peri. Alle 19:00 mons. Michele Pennisi presiederà la Concelebrazione Eucaristica al termine della quale si vivrà un momento conviviale nello spazio del giardino di Piano Peri.
Chi ci sarà?
Saranno presentì don Valerio Pennasso, Direttore nazionale dell’Uff. Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana; mons. Salvatore Di Cristina, Vescovo emerito di Monreale, don Pietro Macaluso, Direttore Diocesano dell’Uff. dei Beni culturali ed ecclesiastici di Monreale, l’avv. Giangiacomo Palazzolo, il Sindaco di Cinisi.
Con quale spirito vive questi ultimi giorni di attesa?
Mi auguro ed ho lavorato perché questa Nuova Chiesa di Piano Peri, dedicata alla Vergine Madre del Redentore, sia un simbolo di comunione e di unità affinché, parafrasando la Costituzione conciliare Gaudium et Spes, “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, siano pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti noi discepoli di Cristo, perché nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore”.
Ed ora la domanda più importante: quando sarà pronta la nuova chiesa?
A Dio piacendo i lavori dovrebbero concludersi entro due anni.
E allora arrivederci al luglio del 2021.
No, arrivederci a domenica prossima!