Quest’anno al Meeting di Rimini sarà esposta una mostra sulla Cattedrale di Monreale corredata da numerosi reperti artistici

 

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Avverrà mercoledì 26 giugno alle ore 18 nel palazzo Arcivescovile di Monreale la presentazione della mostra: “Si aprì una porta nel cielo. La Cattedrale di Monreale” che sarà esposta al 40° Meeting di Rimini in svolgimento nei padiglioni della Fiera di Rimini dal 18 al 24 agosto 2019.

La mostra si articolerà in cinque sezioni, con tre video e la riproduzione praticamente in scala 1:1 del portale di Bonanno che apre il percorso e del Pantocratore, che lo chiude con il suo straordinario abbraccio.

“L’iniziativa – ha detto don Nicola Gaglio, presidente della Fabbriceria del Duomo, non serve per far conoscere la nostra Cattedrale che è conosciuta in tutto il mondo, bensì per far comprendere l’importanza che la Fabbrica del nostro Duomo riveste nel panorama non soltanto artistico, ma principalmente in quello didattico ed evangelizzativo. Vorremo infatti che i visitatori comprendessero che c’è un patrimonio di arte e cultura che è più vasto di quello della sola Cattedrale, costituito dal complesso monastico benedettino”.

Il titolo del Meeting di quest’anno è: “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”. “Lo stupendo mosaico del Cristo Pantocratore – ha dichiarato Emilia Smurro, Presidente del Meeting – è una immagine iconica del Meeting. Essa appena entri in cattedrale ti fissa… e inevitabilmente tu lo fissi. Quel Cristo è l’immagine di qualcuno che, fissandoci, ci dà il nome, così che noi possiamo trovare il nostro nome fissandolo”.

La mostra si apre con una sezione storica che ripercorre le vicende della costruzione del complesso, voluto dal re normanno di Sicilia Guglielmo II (1153-1189) come luogo di culto religioso destinato, soprattutto, alla preghiera nei suoi confronti. Si passa poi alla ricostruzione simbolica del chiostro, punto di passaggio per accedere dai locali del monastero alla chiesa, e da lì all’ambiente più raccolto, e vero cuore spirituale dell’esposizione: la sala dell’Odigitria. Un video introduce poi allo straordinario ciclo dei mosaici che ricopre interamente le pareti della Cattedrale, strutturato su più cicli narrativi L’ambiente finale della mostra offre, oltre ad alcune immagini dei mosaici, una serie di pezzi – codici e arredi liturgici – che documentano la vita della Cattedrale come luogo di riferimento della fede dell’intera comunità ecclesiale, e termina nella riproduzione, realizzata con una tecnica fotografica ad altissima definizione, dell’abside con il volto del Pantocratore.

Nella mostra saranno esposti alcuni preziosi oggetti provenienti dal Museo Diocesano. “Qui va sottolineata – ha spiegato Sandro Chierici, il responsabile di Ultreya, la società che ha curato tutti gli aspetti tecnici per la sua realizzazione la presenza in mostra dell’icona dell’Odigitria, un capolavoro assoluto dell’arte medioevale. Insieme a essa, saranno esposti anche alcuni componenti dell’arredo liturgico, proprio nell’ottica di testimoniare come la Cattedrale sia stata, e sia ancor oggi, prima di tutto luogo di preghiera e devozione”. L’Odigitria o la Madonna Bruna, come viene anche chiamata, è un dono di Guglielmo alla Cattedrale. Questa icona ha lasciato Monreale solo una volta per andare ad una mostra a Palermo. Dunque, è la prima volta che va in Italia.

“Il tema di quest’anno del Meeting, tratto da una poesia di Karol Wojtyla, ha spiegato l’Arcivescovo di Monreale mons. Michele Pennisi – pone a tutti una domanda: Da dove viene il “volto” di ciascuno di noi? Che cosa dà significato al nostro “nome” proprio? Perché senza volto non si può guardare niente e non si può godere di niente; e senza nome ci si riduce al niente mischiato con nulla. Il proprio “nome”, nasce da quello che si fissa, e cioè dal rapporto con un Altro da sé, con ciò da cui ci si sente chiamati a essere. Aver coscienza che si è “chiamati” ad esistere è l’esperienza più sconvolgente dalla quale dipende la possibilità stessa di un nostro impegno serio nella realtà. La mostra sul tesoro di Monreale, vuole contribuire a dare una risposta al tema proposto dal Meeting”.

Nel corso della settimana riminese sono anche previsti alcuni eventi collaterali.

Sarà possibile infatti vedere come si fa un mosaico. A tal fine sarà allestito uno spazio in cui per qualche ora al giorno, alcuni studenti dell’Istituto per il Mosaico di Monreale faranno vedere – soprattutto ai ragazzi – come si crea un pezzo di mosaico. Basterà questo a far comprendere quanto grande sia stato il progetto della decorazione, e quante energie e competenze abbia richiesto.

È previsto anche un concerto del maestro Marcelo Cesena il quale ha composto 15 brani musicali in onore della Cattedrale, ispirandosi ai suoi mosaici. Il concerto con l’ausilio di due grandi video è stato per la prima volta eseguito a Monreale a dicembre del 2018 e sarà replicato per la prima volta fuori Monreale proprio al Meeting.

 

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