A Termini Imerese esposti antichi documenti sulla storia ferroviaria siciliana

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(2 settembre 2014) – Sabato 30 agosto è stata inaugurata la mostra “La storia che corre sui binari”, allestita presso i locali della Biblioteca comunale Liciniana di Termini Imerese.

L’evento, patrocinato dal Comune di Termini Imerese, è organizzato dall’associazione “Amici dell’Archivio di Stato di Termini Imerese”, in collaborazione con le associazioni “SiciliAntica” e “Aliferrate” e mette in luce alcuni aspetti storici e politici relativi alla nascita del trasporto ferroviario in Sicilia, ponendo particolare attenzione all’antica tratta che collegava Termini Imerese a Cefalù.

Ad introdurre gli ospiti della serata è Miriam Cerami, docente, autrice dell’interessante libro Addio malaria, nel quale viene narrata la storia del centro antimalarico di Lascari e di come questa terribile malattia abbia flagellato la nostra terra, e Presidente dell’Associazione “Amici dell’Archivio di Stato di Termini Imerese”, nata con l’obiettivo di conservare e valorizzare il patrimonio librario in possesso del Comune, consistente in circa trentamila registri notarili riguardanti 34 comuni limitrofi e relativi al periodo che va dal 1408 al 1866; la Cerami e il suo staff lavorano quotidianamente, di concerto con il Comune, affinché questo immenso archivio venga restaurato e conservato a Termini per continuare a garantirne al meglio la fruizione da parte degli studiosi, evitando la fine ingloriosa che ne prevede forse il trasferimento presso i magazzini dell’Archivio di Stato di Palermo o addirittura la chiusura in un container per chissà quanto tempo.

A descrivere l’impegno e il valore culturale dell’associazione presieduta da Miriam Cerami è stato Salvatore Burrafato, Sindaco di una città, Termini appunto, pregna di storia e da sempre crocevia di industrie, commerci e attività produttive.

E proprio all’attività industriale della città termitana ed alla sua posizione geograficamente strategica è legata la nascita dell’importante snodo ferroviario Termini-Cefalù, di cui ha parlato dettagliatamente Giorgio Mistretta, direttore del “Museo di Archeologia Industriale Ferroviario” di Roccapalumba e Presidente dell’Associazione Aliferrate.

Mediante l’intervento di Mistretta è stata ripercorsa la nascita della prima linea Napoli-Portici, realizzata durante il Regno di Ferdinando II di Borbone nel 1839, della prima linea siciliana, Palermo-Bagheria, costruita ad unificazione nazionale già avvenuta nel 1863 e della seconda tratta, Messina-Catania-Siracusa, del 1866.

La genesi dell’industria ferroviaria in Sicilia è strettamente legata all’attività di trasporto dello zolfo estratto dalle numerose cave presenti in molti dei comuni dell’entroterra isolano; è proprio l’imprenditoria legata allo sfruttamento solfifero che fornisce la spinta decisiva alla realizzazione di un piano completo di trasporto delle merci su rotaie, che garantiva tempi rapidi per carichi molto consistenti.

Ecco quindi che i binari faranno la loro comparsa sulle assolate strade della Sicilia dell’Ottocento seguendo un percorso che potesse soddisfare più le esigenze commerciali che quelle legate al trasporto per i passeggeri, prova ne è il fatto che importanti centri abitati per tanti anni rimanessero ancora sprovvisti di alcuna stazione a differenza di alcuni paesi di minore densità la cui stazione era in piena attività; osservando le cartine delle antiche linee è facile verificare come queste stazioni risultino comunque distanti dal centro, che è situato generalmente più a monte, a favore di una più proficua vicinanza della ferrovia con le aree di estrazione mineraria, quindi più a valle dell’abitato.

Il progetto della linea Termini-Cefalù, continua Mistretta, rappresentò una svolta nel modo di concepire il trasporto siciliano su rotaie, facendo da ponte tra la vecchia e la nuova idea di treno e di ferrovia che diverrà utile, da allora in poi, anche al trasferimento dei viaggiatori, soddisfacendo così le loro necessità ed avvicinando tra loro le città dell’isola.

Hanno chiuso la conferenza Ciro Cardinale, vicedirettore del giornale esperonews.it, che ha ricordato l’impegno dell’associazione SiciliAntica da anni rivolto alla conoscenza ed alla valorizzazione del nostro patrimonio storico e architettonico, e Miriam Cerami che ha accompagnato i visitatori per le sale della Biblioteca, presso le quali sono esposti numerosi documenti iconografici relativi al tronco Termini-Cefalù, molti testi antichi inerenti l’affascinante mondo dei treni, le bozze originali dei progetti delle stazioni e delle aree di pertinenza; in esposizione anche l’intero profilo altimetrico di tutto il percorso, realizzato a colori nel 1890 e lungo quattro metri.

La mostra sarà visitabile fino al 14 settembre e in tale data sarà sorteggiato il dipinto “L’uomo e la ferrovia” di Giuseppe Forte; il ricavato verrà utilizzato per il restauro di un fascicolo dell’Archivio di Stato di Termini Imerese.

 


 

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(ph. Carlo Guidotti)


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