“Dipingere l’anima” di Elide Triolo: un viaggio tra le parole dell’infinito

 

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(27 dicembre 2014) – Continua ricerca, immanente e trascendente al tempo stesso, fisica e metafisica, una continua indagine della vita, sia essa quella esperibile o quella incorporea: questo si è assaporato nella giornata del 22 dicembre 2014, alla vigilia delle festività natalizie, durante la presentazione del libro di Elide Triolo, Dipingere l’anima, abisso interiore tra mito e simbolo.

La presentazione del libro attraverso le parole di Antonio Martorana, ex preside del liceo classo Garibaldi di Palermo, Tommaso Romano, Eliana Calandra e S. E. Gianfranco Romagnoli, è stato un interessante viaggio tra la letteratura, l’arte visiva, il mito, il simbolo, la filosofia, perché l’opera della giovane Elide Triolo si nutre di ogni traccia dell’operato umano in ambito artistico. Essa stessa è, ancor prima che scrittrice, compositrice di numerosi quadri, le cui stampe stagliano nel volume a completare la parte saggistica. E chiaramente non poteva mancare la musica, una musica di atmosfera medievale mediata dagli artisti Lucilla Benanti, Armando Fiore e Daniele Guttilla.

Un tragitto con e nella bellezza, un percorso di riscatto, quello di chi vuole approcciarsi alla lettura di questo suggestivo volume, un cammino da percorrere attraverso la parte più recondita del proprio intus, nella presa di coscienza che ogni uomo ha la percezione che esiste necessariamente qualcosa che va oltre, che si erge aldilà del nostro corpo, aldilà del tempo e dello spazio, di non immediatamente tangibile, ma che dialoga perennemente con noi, con la parte forse più nascosta, ma allo stesso tempo più grande.

Si è parlato di dialogo, di colloquio con il proprio io, di intesa e sintonia con il nostro profondo conditio sine qua non per quello con il mondo: per questo si parla di abisso interiore, di profondità infinite. Leggere questo libro è una presa di coscienza, significa dire di sì al Mondo, non rinunciare mai a quella scintilla chiamata Vita, ma a partire da una profonda conoscenza della nostra essenza. Così, attraverso un percorso sul concetto di anima stessa tra filosofia, mitologia e simbolismo, il lettore capisce perché e come curare il proprio soffio vitale, nutrirlo attraverso l’arte, che in questo volume viene intesa come totalità, come compendio di ogni disciplina, secondo il credo umanistico (vedi Guarino Guarini, Leonbattista Alberti) dell’uomo nutrito di un sapere che sappia attingere alle diverse discipline: l’arte come percorso terapeutico dunque, come catarsi, come religione, una religione laica, ma pur sempre un re-legarsi, un volersi legare a qualcosa, ad un mistero insondabile chiamato Mondo, ad un mistero meravigliosamente insondabile chiamato Vita.

 

 


 

 

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(ph. glr) 


 

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