Palazzo delle Aquile ospita la sesta edizione del Premio letterario Arenella - Città di Palermo

 

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(21 maggio 2015) – Presso il salone di Sala delle Lapidi, si è svolta l’elegante cerimonia di premiazione che annualmente vede popolare di poeti, intellettuali e uomini di cultura il piano nobile del “Palazzo di Città”, per un evento che di fatto è la celebrazione della cultura stessa.

Con l’auspicio che il premio nato all’Arenella diventi sempre più premio della città, e che la città stessa risulti sempre più pronta alla poesia; è questa la sintesi del messaggio che possiamo cogliere negli interventi introduttivi del “Premio letterario Arenella – Città di Palermo” che venerdì 15 maggio è giunto all’edizione numero sei. Ad organizzare la manifestazione è l’associazione culturale Palermo Cult Pensiero che da tanti anni, nella persona del suo presidente dott. Francesco Anello e del vicepresidente Maria Rosaria Mutolo, volge i suoi sforzi alla diffusione della letteratura, della poesia e di ogni forma d’arte, in una città che, fra mille contraddizioni, tanto offre e tanto apprezza.

Tanti sono gli eventi organizzati da Palermo Cult Pensiero e in essi protagonista assoluta è sempre la cultura; fra tutti ricordiamo la rassegna di “Arti Figurative e Artigianato di Monreale”, il “Premio letteraio Arte d’Amare”, la rassegna di poesia e pittura “Arte d’a…mare”, la mostra “Innamor…arte”, la presentazione del libro “Poesie, Miti e Leggende siciliane” di Filippo Scolareci e, solo per citarne alcuni, il Premio Arenella-Città di Palermo.

Presentatrice d’eccezione è la sempre impeccabile Katiuska Falbo, grande attrice di prosa e direttore artistico del rinato Teatro Finocchiaro, che alla raffinatezza ed eleganza nella presentazione degli ospiti e dei lavori da essi prodotti alterna momenti di recitazione di assoluta bellezza. Presenti alla cerimonia, oltre al dott. Anello ed alla dott.ssa Mutolo, fra gli altri anche Andrea Cusumano, Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, la prof.ssa Rita Cedrini, la dott.ssa Eliana Calandra, il prof. Tommaso Romano e il prof. Salvatore Di Marco, i quali hanno consegnato i premi fra gli intermezzi musicali a cura del Maestro Luigi Sanzone del “Conservatorio V. Bellini” di Palermo e le letture di alcuni versi.

Durante la serata si ha la preziosa quanto rara occasione di ricordare due protagonisti della poesia e della cultura siciliana, diversi per molti aspetti ma sicuramente accomunati dalla passione per il loro lavoro: sono Ignazio Buttitta e Alberto Prestigiacomo, di cui il prof. Salvatore Di Marco delinea i profili biografici e letterari.

Ignazio Buttitta è un poeta bagherese nato nel 1899 di cui non si parla quanto meriterebbe e le cui opere non sono facilmente reperibili in commercio, defraudando così i giovani di una conoscenza fondamentale della poesia siciliana: il poeta, scomparso quasi dopo un secolo di vita, comincia a pubblicare nel 1923 assumendo così il carattere di vero protagonista della storia culturale della nostra isola lungo 100 anni, uno scrittore autodidatta, un poeta che impara dai poeti, un linguista che impara dai linguisti, che assurge a “pagina vivente della storia della nostra terra”.

Terminata la premiazione per le sillogi in lingua italiana e in vernacolo, il prof. Di Marco si sofferma ad approfondire il carattere umano di un altro grande siciliano, Alberto Prestigiacomo: egli, “Maistru ri scola” come amava definirsi, era un uomo di borgata, stimato ed amato da tutti, non solo come professionista educatore ma anche per la grandezza d’animo che si declinava nelle tre forme di bontà, umiltà e modestia, tutte doti trasmesse inevitabilmente nella sua poesia, dove l’amore per la cultura, la scuola e gli alunni è elemento imprescindibile, cantandone i luoghi, i banchi, l’odore del gesso, dei pastelli, interpretandone in maniera alta e sensibile tutti i vivaci colori di vita intrisi anche di nostalgia, divenendone incomparabile cantore.

E proprio ad Alberto Prestigiacomo è intitolata la targa consegnata alle personalità che per la loro attività di impegno sociale, professionale e culturale si sono distinte nel panorama del nostro territorio.

La prima personalità a cui è stata consegnata la targa è la prof.ssa Maria Concetta Di Natale, docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo che si occupa della ricerca e della valorizzazione dell’antica arte orafa siciliana, riscoprendo tecniche e tesori pressoché dimenticati o destinati all’oblio, ridandone nuova vita in esposizioni museali.

A seguire viene premiato Padre Cosimo Scordato, docente di Teologia sacramentaria e Rettore della Chiesa di San Francesco Saverio; don Cosimo è un “sacerdote di frontiera” che con la sua costante opera sociale, che ha le sue radici nel quartiere dell’Albergheria, crea centri di aggregazione al fine di sviluppare la condivisione culturale e il senso di appartenenza ad una comunità umana, alla luce di una fede che ha la forza nella speranza e nella carità cristiana.

Il terzo premiato è il Maestro Pippo Madè, artista e interprete completo della sicilianità, la sua arte è versatile e la sua produzione investe svariate tecniche quali la litografia, l’incisione, la scultura in vetro di Murano, il disegno ad olio e la maiolica. Ricevuta nel 2014 la Laurea Magistrale ad honoremin Scienze della Formazione fra i suoi innumerevoli successi ricordiamo “I briganti”, “Pinocchio”, “I Cavalieri e la corte nell’età di Federico II“, “Via Crucis” maiolica su pietra lavica, e “Divina Commedia”, inaugurata nella prestigiosa sede “Centro Dantesco” di Ravenna.

Con i saluti finali di Katiuska Falbo e di Francesco Anello termina la sesta edizione del Premio letterario Arenella – Città di Palermo, ancora una volta una festa che celebra la Sicilia, l’arte, la poesia e l’uomo.


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(ph. Carlo Guidotti)


 

 

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