Caltanissetta. «Tra il Salso e il Platani»

 

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A Caltanissetta, presso l’Auditorium del Museo Archeologico (Contrada Santo Spirito), il 16-17 giugno 2012 si terrà il convegno scientifico Indigeni e Greci tra le valli dell’Himera e dell’Halykos. Il convegno è stato preceduto dalla presentazione della mostra, che reca lo stesso titolo, avvenuta il 15 giugno alle ore 18,30 con l’inaugurazione da parte del viceprefetto vicario di Caltanissetta Giuseppina Di Raimondo.

Il convegno, che si svolge in sessioni mattutine (9,30-13,30) e pomeridiane (15,30-18,30), è il frutto di un progetto ideato e realizzato grazie alla sinergia del Servizio Museo Interdisciplinare Regionale di Caltanissetta, diretto da Rosalba Panvini, del Lions Caltanissetta dei Castelli, presieduto da Giuseppe Maira, dell’Università di Catania, tramite i Dipartimenti di Scienze della Formazione e di Scienze Umanistiche, rispettivamente diretti da Dario Palermo e Carmelo Crimi, nonché della Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica, retta da Massimo Frasca. Il percorso del convegno e della omonima mostra è stato curato da Rosalba Panvini e Marina Congiu.

Il tema dell’evento è stato scelto da un comitato scientifico del quale fanno parte, tra l’altro, Dario Palermo, Edoardo Tortorici, Massimo Frasca, Giovanna Greco, Rosalba Panvini, tutti docenti universitari che, a vario titolo, si sono occupati di questo comprensorio geografico. Dario Palermo, infatti, riprendendo, negli anni settanta del secolo scorso, lo studio dei siti indigeni di Polizzello e Sant’Angelo Muxaro, aveva puntato l’attenzione sul territorio della Sicilia interna, abitato da Sicani, i quali, grazie ai commerci, erano venuti in contatto con il mondo egeo-cretese. Da quel momento l’ambito geografico compreso tra i due fiumi (oggi Salso e Platani) fu studiato anche da altri studiosi, che vi condussero nuovi studi, sopralluoghi e scoperte (Sabucina, Milena, Marianopoli, Casteltermini, Ribera, Palma di Montechiaro, Ravanusa, Villalba, etc.), pervenendo all’enucleazione di materiali che in tutto, o in parte, erano stati importati dall’Egeo, ovvero erano stati prodotti in loco ad imitazione dei modelli transmarini.

Nel corso del Convegno, cui parteciperanno ben 27 storici ed archeologi, saranno presentati i nuovi dati rilevati a seguito dell’approfondimento degli studi o dalle nuove scoperte, allo scopo fare il punto sullo stato della conoscenza di un comprensorio geografico, abitato da Sicani, ricco di storia e di tradizioni culturali, ed un tempo, peraltro, meta di arrivo e di stanziamento di diverse genti allogene, che influenzarono con i propri modelli e creazioni le produzioni delle officine locali.

Oggi, purtroppo, questo ambito geografico resta alquanto escluso dai percorsi turistici ed è anche per questo che l’Istituto Euro Mediterraneo di Scienza e Tecnologia (I.E.ME.S.T.) e diversi Comuni (Caltanissetta, San Cataldo, Marianopoli, Delia, Santa Caterina di Villarmosa, Villalba, Mussomeli, Sant’Angelo Muxaro), hanno dato il proprio patrocinio all’iniziativa con l’intento di rilanciarne le peculiarità culturali, artigianali e della filiera agro alimentare nell’ottica di promuoverne la conoscenza. Anche l’Unicredit e la Banca di Credito Cooperativo del Nisseno, hanno sostenuto questa importante iniziativa. Peraltro, molte aziende della filiera agroalimentare ed artigianale presenti nel territorio ed il Liceo Artistico Regionale d’arte di San Cataldo, presenteranno i loro prodotti, mettendoli a disposizione degli intervenuti.

Va sottolineato che i materiali recuperati durante le ricerche archeologiche condotte in tale ambito geografico sono conservati prevalentemente nei Musei di Caltanissetta e Marianopoli e sono in gran parte esposti nel percorso della Mostra, grazie al quale sarà più facile cogliere l’originalità degli ateliers indigeni; questi ultimi, anche quando il fenomeno dell’ellenizzazione della Sicilia era stato concluso, continuarono a realizzare materiali che, nelle fogge e nel repertorio decorativo, dimostrano la perseveranza di modelli e tipi della cultura e della tradizione sicana, a riprova del mantenimento di una forte matrice identitaria.

(Fonte: Comunicato stampa del Museo Interdisciplinare Regionale di Caltanissetta – Museo Archeologico di Caltanissetta)

 

 

 

 

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