Custodita a Palermo nella chiesa di Sant’Agata la Pedata una reliquia di san Giovanni Paolo II

 

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(23 ottobre 2014) – Celebrata ieri, presso la chiesa di Sant’Agata la Pedata a Palermo, la Santa Messa in occasione della perpetua esposizione all’interno di una piccola nicchia di una reliquia di Karol Wojtyla, asceso al soglio pontificio con il nome di Giovanni Paolo II. A volere fortemente questo piccolo lembo di stoffa intriso del sangue del Papa è stato don Jaroslaw Andrzejewski, sacerdote della Chiesa di Sant’Agata e connazionale del polacco Papa Wojtyla.

La piccola chiesetta è stata eretta in epoca medievale proprio dove la tradizione vuole che Sant’Agata, una delle antiche patrone di Palermo, si fermò durante una sosta lasciando appunto una miracolosa impronta ancora visibile in un altare posto a fianco della Sagrestia. E proprio questa chiesa originariamente costruita al di fuori dell’antica cinta muraria da alcuni giorni è meta di continui pellegrinaggi di fedeli che si avvicendano per ammirare la reliquia appena arrivata in città.

Ieri sera don Jarek, come viene amichevolmente chiamato don Andrzejewski, e mons. Carmelo Cuttitta hanno celebrato la Messa in onore della collocazione della reliquia in uno spazio ad essa dedicato ricavato nel corridoio sinistro della Chiesa.

Sin dalle prime ore del pomeriggio tutti i posti a sedere erano già occupati e molte persone attendevano fuori l’inizio della Messa che si è presto trasformata in una grande festa cristiana in ricordo del Papa più amato di tutti i tempi; fra i presenti vi erano i rappresentanti della comunità polacca, la Confraternita della Madonna di Fatima, gli Scout di San Benedetto e le Suore figlie della Croce. 

Nella sua omelia, Mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo ausiliare, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Palermo e segretario generale della Conferenza episcopale siciliana, regala ai fedeli il suo personale ricordo di Papa Wojtyla, proprio nel giorno in cui ricorre l’insediamento petrino avvenuto il 22 ottobre 1978. Passano in rassegna anche le memorie che hanno visto la città di Palermo divenire meta di due importanti visite del Papa, nel 1982 e nel 1995 e di molti incontri avvenuti in Vaticano con il compianto Mons. Salvatore Pappalardo. Mons. Cuttitta ricorda ai presenti come Dio, ricco di misericordia, bontà e amore si sia donato interamente agli uomini, amandoli così tanto da inviare loro suo figlio Gesù, e proprio il Cristo, figlio di Dio, nella sua grazia salvifica si lega indissolubilmente alla misericordia del padre per redimere e salvare l’uomo dalla cattiveria, dalla miseria e da noi stessi. Il tema della misericordia, spiega Mons. Cuttitta, è l’oggetto di Redemptor Hominis, una “Enciclica capolavoro” dove il Santo Padre focalizza l’attenzione su Cristo, unico mediatore tra Dio e l’uomo, riscattandolo dal peccato e dalla sua lontananza da Dio; quindi Cristo vicino all’uomo perché si è fatto uomo egli stesso a tal punto da vivere perfino l’esperienza della morte.

E proprio in questo stava la grandezza di Giovanni Paolo II, ossia nell’essere uomo fra uomini, celebre, ad esempio, quando lasciava il sagrato per andare fra la gente, evidenziando attivamente quindi quel processo di avvicinamento tra uomo e Dio, avvicinamento che è appunto l’oggetto della sua famosa enciclica scritta del 1979. “La presenza della reliquia” continua Cuttitta “deve rappresentare un forte richiamo ad essere fedeli al Signore, sempre, sia in gioventù che quando si è più vecchi o malati”, sottolineando come soltanto la costanza della fede avvicina la comunità a Dio che chiede a noi, come buoni suoi missionari, di guardare gli altri come fratelli da evangelizzare e da amare.

Il ruolo assunto dalla reliquia, sottolinea con forza il Vescovo al termine dell’omelia, dovrà essere di richiamo per tutti i fedeli e ci deve spronare nelle responsabilità verso tutti i fratelli lontani, distratti o smarriti, in quanto “un cristiano è veramente tale solo se testimonia Cristo agli altri”.

Terminata la Messa un lungo applauso dei fedeli accompagna Mons. Carmelo Cuttitta e don Jarek i quali procedono alla sistemazione della reliquia ed alla benedizione della teca, mentre, tra la commozione della gente, viene recitata una preghiera dedicata a San Giovanni Paolo II composta dal Card. Angelo Comastri la quale termina con i seguenti versi: “San Giovanni Paolo, prega per il mondo intero, tu hai combattuto la guerra invocando il dialogo e seminando l’amore: prega per noi, affinché siamo instancabili seminatori di pace. San Giovanni Paolo, dalla finestra del Cielo fa’ scendere su tutti noi la benedizione di Dio”.

Prima di andare via don Jarek, con amorevole disponibilità, mi fa prezioso dono di una copia della lettera con la quale l’Arcivescovo di Cracovia Stanisław Dziwisz, dona a Palermo la reliquia di Karol Wojtyla; ne trascrivo un estratto: “Sono felice di poter condividere con voi questo dono, con la speranza che possa aiutare, voi fedeli devoti di Giovanni Paolo II, a poter vivere più profondamente la vostra vita con Dio”.

Karol Wojtyla, nato nel 1920, eletto Papa nel 1978, morto nel 2005, Beato nel 2011 e Santo nel 2014: un Papa che ha saputo testimoniare fino alla fine dei suoi giorni il suo amore per Cristo e per il mondo intero dando nuova linfa vitale alla Chiesa universale.

 

 


 

PRIMA PAGINA - Custodita in una nicchia della Chiesa di Sant'Agata la Pedata di Palermo una reliquia di Papa Giovanni Paolo II

(ph. Carlo Guidotti) 


 

 

 

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