A Palermo l’undicesima edizione del Premio Internazionale Pino Puglisi: il racconto della serata

 

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(23 dicembre 2015) – “E se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare molto”: questa celebre frase di don Pino Puglisi diviene oggi un brocardo contemporaneo pregno di speranza e proattività che infonde fede ed amore.

Con questa citazione ha avuto l’incipit il Premio Internazionale Padre Pino Puglisi che, giunto all’edizione numero undici, si è svolto giorno 15 dicembre scorso presso il Teatro Jolly di Palermo, organizzato dall’Associazione Jus Vitae, dalla Cisl e dal Brass Group.

La manifestazione ha come protagonisti grandi personaggi cheraccontano intense storie di solidarietà, grandi uomini che con il loro operoso “fare” quotidiano sono presenze costanti in questo premio annuale, dedicato a chi soffre e a chi si impegna ad essere testimone di impegno sociale conquotidiana costanza.

L’edizione 2015 è dedicata al piccolo Aylan, il bimbo siriano morto sulla spiaggia della Turchia in attesa di salpare verso la libertà, libertà purtroppo spezzata prematuramente e negata per sempre. E l’immagine di Aylan viene poeticamente stilizzata nella locandina dell’evento che, proiettata sullo sfondo del palcoscenico vede un ideale unione fra il Beato Pino Puglisi e il piccolo Aylan, un auspicato abbraccio fra bene e male secondo un processo di purificazione, redenzione e salvezza.

Diritti dei bambini innanzitutto, quindi, in questa edizione del Premio, ma anche lotta contro l’emarginazione, lo sfruttamento e contro ogni forma di negazione o di mortificazione della dignità umana. La serata è stata presentata dai giornalisti Tiziana Martorana e Roberto Gueli ed ha avuto l’attenta direzione artistica del giornalista ed imprenditore palermitano Francesco Panasci, fondatore e leader del Movimento socio-culturale “Sicilia in HD”.

Ospite d’eccezione della serata è stato padre Corrado Lorefice, nuovo arcivescovo di Palermo, che durante il suo intervento ha raccontato della sua personale esperienza di quando ricevette una e-mail relativa all’uccisione di due bambini durante una delle tante guerre che affliggono la nostra terra; “nacque un’amicizia via skype”, ha ricordato Mons. Lorefice raccontando i dettagli della nascita di un rapporto di amicizia con questa famiglia di Damasco colpita dalla tragedia, spiegando come decise coraggiosamente di andare personalmente in quei territori scegliendo di incontrare quelle persone conosciute via web; proprio in un periodo di intensificazione della paura e del terrore, mentre tutti fuggivano via da quei territori, c’era una persona che vi arrivava, ha raccontato padre Corrado.

E quello non fu che il primo di una serie di viaggi di altri volontari che prestarono il loro soccorso, creando una catena umana di solidarietà inaspettata: ecco che ritorna il messaggio di Padre Puglisi “se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare molto”.

Parlando del suo arrivo in città, l’arcivescovo descrive Palermo come la capitale del Mediterraneo, una città che possiede in sé tutte le caratteristiche e le potenzialità di una grande metropoli contemporanea ma a cui non mancano le sue debolezze e i segni della sua antica esistenza e le ferite delle pagine più buie della sua storia, ma la città di Palermo ha dimostrato sin da subito grandi segni di accoglienza in quanto dotata di una innata e straordinaria vocazione.

Fra i calorosi ed avvolgenti applausi del numerosissimo pubblico presente in sala termina l’intervento dell’Arcivescovo di Palermo per dar luogo alla premiazione: sul palco salgono i rappresentati dell’Associazione Cuore Amico, associazione nata nel 1983 che riprende l’opera di volontariato di Matteo Guglielmini a favore dei ragazzi disabili; dell’Associazione Salvamamme, che si occupa di fornire assistenza alle giovani mamme che versano in condizioni sociali ed economiche particolarmente disagiate; dell’Associazione Yrenping, che nata in Cina nel 2006 sostiene i diritti di disabili, di persone affette da AIDS o da epatite B e denuncia costantemente numerosi casi di violazione della legalità in difesa dell’uguaglianza e della fraternità.

E poi ancora fra i premiati Francesca De Luca, preside della scuola “Our Lady of Perpetual Hel Catholic Academy” di New York, Mons. Giancarlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes e Maurizio Patricello, sacerdote del napoletano protagonista di una fervente battaglia in favore della rinascita del territorio denominato Terra dei Fuochi, territorio fortemente degradato, vittima di un pesante inquinamento delle terre a causa dell’elevata presenza di rifiuti tossici.

Nel nome di Pino Puglisi è necessario agire nella fede ed esserne costantemente testimoni, soprattutto nei riguardi dei giovani, così come faceva proprio il sacerdote di Brancaccio ucciso per mano mafiosa, ripensando alla sua attività di educatore che vedeva nei bambini e nei ragazzi i soggetti principali della sua opera di ravvedimento e di conversione.

E anche il Premio Internazionale Pino Puglisi ha coinvolto le scuole in maniera diretta, presentando al pubblico i vincitori delconcorso rivolto alle scuole ed all’università dal titolo “Pino u’ corto”, finalizzato alla produzione amatoriale di un cortometraggio che abbia come tema l’oggetto della manifestazione.

Il primo posto è stato attribuito al Prof. Nicolò Mannino, Presidente dell’Associazione Parlamento della legalità, che promuove una cultura di pace a favore della giustizia sociale contro ogni forma di disuguaglianza o razzismo.

Ai premiati è stata donata una scultura realizzata dal Maestro Giacomo Rizzo. Tutti gli interventi hanno avuto come piacevole intermezzo alcune suggestive interpretazioni poetiche di Walter Iuretig e la musica dell’orchestra dell’Istituto comprensivo “Santa Marina Policastro” di Caselle in Pittari in provincia di Salerno e della cantante Roberta Gamberini accompagnata al pianoforte dal Maestro Salvatore Bonafede.

Fra le esibizioni il pubblico ha avuto modo di apprezzare anche l’elegante ma incisiva interpretazione dell’arpista Giorgia Panasci che ha magistralmente interpretato l’emblematico brano “Rimembranze di Napoli” di Giovanni Caramiello e il trascinante “Around The Clock” di Pearl Chertok.

A conclusione della serata saluta il pubblico padre Antonio Garau che ricorda ancora una volta di come sia importante operare a favore di tutti quei bimbi del mediterraneo che sono vittime inermi delle assurde guerre o di indicibili violenze e discriminazioni, dedicando alla loro vita o alla loro memoria la realizzazione dell’undicesima edizione del Premio Pino Puglisi.

Questa edizione, come ha aggiunto padre Garau, ha assunto un tono di internazionalità, ringraziando gli ospiti venuti da Napoli, da Roma, dall’America o dalla Cina e ricordando come la forte personalità del Beato Pino Puglisi e il suo esempio sia conosciuto e divulgato in tutto il mondo, anticipando al pubblico che relativamente all’organizzazione del Premio intitolato al martire palermitano, a breve si terrà la seconda edizione australiana e la prima americana.

Il messaggio conclusivo, all’unisono con quello di tutti gli intervenuti e del Mons. Corrado Lorefice, è rivolto ancora una volta ai giovani ed alla necessità di ognuno di noi di portare un quotidiano contributo perché, nel nome di 3P, Padre Pino Puglisi, “insieme possiamo fare molto”.


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(ph. Carlo Guidotti)


 

 

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