A Palermo si festeggiano i 50 anni del Gattopardo

 

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(20 dicembre 2013) – Il 2013 è l’anno del 50° anniversario dell’uscita nelle sale cinematografiche di un pilastro della cinematografia mondiale, Il Gattopardo, diretto da Luchino Visconti nel 1963. Il film, come noto, è la fedele trasposizione dell’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa terminato nel 1952 ma dato alle stampe postumo nel 1958 per Feltrinelli. Il romanzo, attraverso le malinconie di don Fabrizio Principe di Salina, analizza lo spazio temporale segnato dal passaggio dal Regno borbonico delle Due Sicilie al Regno d’Italia, in quel maggio 1860 che vede come protagonista assoluto Garibaldi e il suo movimento di liberazione della Sicilia.

Il romanzo, come il film, è intriso della consapevolezza della decadenza del vecchio regno che si fonde con la certezza del futuro insuccesso del nuovo regime politico unitario, che appunto perché nato nuovo in un contesto sociale immutabile, è destinato al fallimento; e nessuno può saperlo meglio di don Fabrizio e dello stesso Tomasi di Lampedusa, discendente ed erede del Gattopardo e Gattopardo egli stesso.

«Tutto questo non dovrebbe poter durare; però durerà, sempre; il sempre umano, beninteso, un secolo, due secoli ...; e dopo sarà diverso, ma peggiore».

La versione in proiezione in questi giorni fa parte della collezione della Cineteca di Bologna che sta egregiamente portando avanti un progetto che prevede il restauro dei colori e la rimasterizzazione in digitale delle pellicole che hanno fanno la storia stessa della cinematografia mondiale; ecco quindi che nel trailer che precede il film vediamo scorrere titoli del calibro di Roma città aperta di Rossellini, Risate di gioia di M. Monicelli con Totò, La febbre dell’oro di e con Charlie Chaplin, Les enfants du paradis di M. Carnè, La Grande Illusion di J. Renoir, Il Delitto perfetto di A. Hitchcock e Ninotchka di E. Lubitsch con G. Garbo (informazioni e lista completa dei titoli sono reperibili all’interno del sito  http://www.ilcinemaritrovato.it/).

I colori risultano brillanti ed impeccabili nelle sfumature dell’oro delle candele e delle pareti e del bordeaux dei tessuti e dei fiori; torna a sedurre Claudia Cardinale e torna ad emozionare Burt Lancaster, sin dalla prima scena del rosario.

Lo spettatore rivive le battaglie garibaldine nelle ricostruzioni scenografiche di Piazza San Giovanni decollato, di Piazza Marina e presso la distrutta Porta di Termini.

Gli ultimi 30 minuti del film sono impegnati nella mitica scena del ballo, ambientato nei saloni di Palazzo Gangi di Palermo e via verso l’epilogo della fine del Principe e del film stesso.

L’audio è quello originale del ’63, ma sebbene non sia stato restaurato, conferisce al film stesso un memorabile tono di film classico, con l’impagabile doppiaggio del protagonista a cura di Corrado Gaipa.

In fase di proiezione il formato è rimasto quello originale di 1:2,35 , formato caratteristico di questo film che verrà presto definito proprio “formato gattopardo”.

Ho intervistato Salvatore Cordaro, direttore del Cinema Aurora il quale, particolarmente emozionato per il ritorno in proiezione di questo titolo immortale, mi ha confermato che in tutte le serate di programmazione, il cinema ha visto riempire le loro sale quasi per intero, riscuotendo un grandissimo successo di pubblico, interessando numerosi spettatori di tutte le età, nonostante la durata sia di ben 205 minuti.

Il supporto fisico è ben distante dalle vecchie bobine in 35mm da caricare nei proiettori meccanici con pista sonora magnetica; quello attuale consiste in un file ad alta definizione contenuto in un Hard Disk e la visione dello stesso viene coordinata da un computer connesso con un server centrale.

Dalla mia collezione privata di pellicole in formato Super8 è stato inevitabile prendere in esame la mia copia personale del Gattopardo, prodotta dalla Silma, per conto della Titanus, alla fine degli anni ’70 e distribuita in 8 bobine da 180 metri ciascuna. I colori del master sono ovviamente poco brillanti e tendenti al rosso e all’arancio, ma il fascino che ne scaturisce provoca sempre forti emozioni.

Gli appuntamenti con la sicilianità espressa nelle pagine e nei fotogrammi del Gattopardo continuano presso le sale del Duca di Montalto, all’interno del Palazzo dei Normanni di Palermo, con la mostra “C’era una volta in Sicilia. I 50 anni del Gattopardo” che si terrà dal 6 dicembre 2013 al 9 febbraio 2014.

 

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