Anelletti al forno


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La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


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 (26 aprile 2015) – Per dirla con una frase fatta, un detto popolare, “aprile dolce dormire”. Vero è; il mese invoglia con la primavera che solletica naso e polmoni, lu suli riscalda la pelle e un sonno piombigno mi assale la sira presto che m’annassi a curcari con le jaddrine, anche prima.

 Matri mia, tutto il giorno una sonnolenza m’accompagna mano manuzza e siccome “chi dorme non piglia pesci” mi devo catamiare tutto il santo giorno, come tutti. 

Ma poi mi capita ‘na cosa strana, durante la notte m’arrisbigghiu sempre alla solita ora, mezz’ora più mezz’ora meno; ‘e tri e menzu, i quattru mi sento vigliante e carrica che putissi fare un mare di cose, allura mi alzo e nesciu fora a sentire il ciavuru della notte. Raggiuni avi Camilleri, la notte ha un odore ed è meraviglioso tinìri le nasche all’aria e respirare tutta l’essenza prima che ‘stu munnu principìa a firriari n’autra vota, arrusbigghiannosi.

 Ora attenti ammia, parramu di cose serie che all’ura che è mi smorca ‘u pitittu: ‘ntà ‘ste feste che ‘chiamano’ la scampagnata preparate una tegghia di pasta al forno alla palermitana; ccà la chiamano pasta ‘col’ forno. In ogni famiglia la si prepara più o meno carrica, chi ci mette l’uovo sodo a pezzi, la mozzarella che fila e il prosciutto. Ppì mmia, l’importante è che ci siano i pisellini teneri, un buon ragù sfumato con il Marsala secco e, naturalmente gli anelletti.

 

Salutamu.

 

Ingredienti per 4 persone
400 g di anelletti
100 g di polpa di maiale tritata
300 g di polpa di vitello tritata
180 g di pisellini sgranati
1 l circa di passata di pomodoro
140 g di doppio concentrato di pomodoro
1 cipolla
1 carota
1 cuore di sedano
1 ciuffo di prezzemolo
1 ciuffo di basilico
50 g di caciocavallo grattugiato
marsala secco
olio extravergine d'oliva
burro
pangrattato
zucchero
sale e pepe

Tritate finemente la cipolla, il sedano, la carota e il prezzemolo, lasciare appassire in un tegame con 4 cucchiai d'olio e una noce di burro. Aggiungete il tritato e rosolatelo su fiamma moderata; bagnate con una spruzzata di marsala e fate evaporare. Unite quindi i pisellini e fate insaporire; poi versate il pomodoro e il concentrato di pomodoro, allungate con un po' d'acqua. Condite con il sale, una punta di zucchero, il basilico e il pepe, fate cuocere a fuoco lento per circa 40 minuti, incorporando poca acqua calda se il sugo tendesse a restringersi troppo. Lessate la pasta in abbondante acqua salata; scolatela al dente e conditela con il ragù preparato e il caciocavallo grattugiato (meno un cucchiaio) Versatela in una teglia imburrata e cosparsa di pangrattato e livellatene la superficie. Ricoprite con altro pangrattato e il formaggio grattugiato rimasto. Cuocete in forno a 190°C per circa 40 minuti. Fate riposare almeno mezz'ora prima di servire.


Copyright © 2015 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it 


 

 

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