Renzi firma il Patto per Palermo nell’anniversario dell’omicidio di Pio La Torre

 

Sabato 30 aprile 2016 il deposito tranviario di Roccella, a Palermo, ha ospitato l’incontro che Matteo Renzi ha programmato con i palermitani durante la sua visita in Sicilia.

Il fitto programma del Presidente del Consiglio ha previsto, prima dell’arrivo nel capoluogo, l’inaugurazione del museo dei Bronzi di Riace a Reggio Calabria e della porzione del viadotto Himera, danneggiata ma risparmiata dal recente cedimento, per poi recarsi a Catania per la firma del Patto per Catania con il Sindaco Enzo Bianco.

Matteo Renzi è giunto a Palermo alle 17.00 con Dario Franceschini, ministro per i Beni culturali, Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e i sottosegretari Davide Faraone e Simona Vicari; ad accoglierlo le massime autorità locali, Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, Giovanni Ardizzone, presidente dell'ARS e Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, che dà il benvenuto ufficiale agli ospiti.

Durante il suo intervento, Orlando ha presentato al Presidente del Consiglio un bilancio di ciò che è stato realizzato, presentando tutti i progetti in cantiere, che caratterizzano “una città che non nasce nel deserto” ma che è viva, attiva e attenta a sé stessa come lo dimostra il luogo stesso che ha ospitato l’incontro, ossia uno dei due depositi dei tram che da dicembre scorso percorrono le strade cittadine (articolo relativo all’inaugurazione).

“Palermo non è una città europea ma una città mediorientale in Europa, e siamo orgogliosi di questo”, continua Orlando, parlando di Palermo come di una città che ha fatto della mobilità umana una ragione di essere; una città che dice “no” agli “egoismi finanziari” che sono“complici dei continui genocidi” che caratterizzano i nostri giorni. “La Sicilia è fuori da queste responsabilità”, sostiene con forza il Sindaco di Palermo ricordando l’approvazione della Carta per Palermo e l’attività della Consulta delle Culture, una sorta di vero e proprio Consiglio Comunale composto da ventuno membri.

Tanti sono gli impegni presi con i cittadini, basti pensare all’attenzione rivolta al mondo delle telecomunicazioni per il quale con la banda larga si avrà la realizzazione di un grande anello telematico che consentirà, tra l’altro, la connessione in Wi-Fi per tutta la città.

E poi ha parlato della realizzazione di altre tre linee per il tram che si affiancheranno alle quattro già realizzate ed inaugurate quattro mesi fa dal Ministro Delrio, che completeranno il piano di riassetto della viabilità urbana affiancandosi al trasporto su gomma degli autobus e su rotaia su treni mediante il completamento dell’anello e del passante ferroviario.

Leoluca Orlando ha parlato anche delle iniziative rivolte all’edilizia scolastica, del parcheggio multipiano dell’Ospedale dei bambini, delle opere strutturali che riguarderanno il Teatro Massimo, senza dimenticare il problema del lavoro e la situazione occupazionale dei dipendenti Almaviva e del graduale reintegro dei dipendenti dello stabilimento di Termini Imerese.

“Grandi investimenti quindi, che ci consentiranno la continuazione di un percorso già iniziato…guardando al futuro perché abbiamo lavorato bene nel passato”, ha concluso il Sindaco Orlando cedendo la parola al Presidente Renzi.

“Il nostro Governo d’accordo con tutti gli enti territoriali vuole investire innanzitutto sulla manutenzione ordinaria”: è questo il primo messaggio rilasciato da Renzi sottolineando l’importanza della riapertura del primo tratto del viadotto stradale e pensando ad altre opere come ad esempio il raddoppio delle linee ferroviarie, la Salerno-Reggio Calabria.

Bisogna pensare, in maniera non demagogica o ideologica ma realistica, all’unificazione tra la Calabria e la Sicilia, “recuperando decenni di ritardo”, donando agli italiani finalmente “un’Italia intera, da Milano a Palermo”.

Renzi non manca di ricordare Pio La Torre, assassinato nel 1982 insieme a Rosario Di Salvo: “Oggi 30 aprile abbiamo portato un fiore sul luogo dove Pio La Torre è stato barbaramente ucciso”, ha detto Matteo Renzi seguito da un grande applauso del pubblico, ricordando come “la lotta contro la criminalità, contro la mafia o contro ogni forma di illegalità è una priorità di tutti gli italianiperché nella memoria dei nostri padri non c’è il racconto di un passato ma il seme del nostro futuro”.

Ad un anno dall’inizio sulla discussione degli interventi da prevedere per il Mezzogiorno, Renzi ne traccia adesso un bilancio parlando della firma del Patto per Palermo che, come avvenuto per Catania, pone un sigillo sull’impegno della cooperazione tra istituzioni centrali e locali, ed in particolare su una forma di controllo incrociato: “il Presidente del Consiglio controlla il Sindaco, il Sindaco controlla il Presidente e i cittadini controllano l’operato del Sindaco e del Presidente del Consiglio”, questo per recuperare lo svantaggio che innegabilmente ha subito il Sud dopo l’unificazione nazionale, quando nel Regno delle Due Sicilie vi erano la prima ferrovia, la Napoli-Portici, grandi industrie e grandi capitali economici.

Il problema del Mezzogiorno va affrontato non più con un mero principio esortativo ma secondo un’ottica completamente diversa: “C’è necessità di classi dirigenti che anziché dialogare nei convegni su chi ha ragione e chi ha torto, assumano la responsabilità di controllarsi gli uni e gli altri”. E continua Renzi durante il suo intervento: “Se ce la mettiamo tutta e remiamo tutti dalla stessa parte questo paese può tornare a correre”, chiedendo ad Orlandodi non cedere mai nel suo quotidiano impegno nei confronti della città.

La provincia di Bolzano, sottolinea Renzi, ha totalizzato l’11 % dei turisti stranieri che sono arrivati in Italia nel 2004; ebbene tutto il Sud, la Sicilia, Palermo, la Valle dei Templi, Catania, Siracusa, Taormina, Noto, il barocco, Ragusa, Calabria, i Bronzi di Riace, il mare, la Puglia, il Salento, le Tremiti, il Gargano, la Campania, Capri, Ischia, Pompei, Ercolano, Basilicata, Matera, il Molise, “tutto questo ben di Dio” ha totalizzato proprio l’11%, ossia quanto la sola bellissima provincia di Bolzano: a fronte di questo dato statistico, “autentico scandalo”,Renzi ha mosso le sue riflessioni: il Mezzogiorno non può essere più pensato come un insieme di problemi ma come un luogo dove perdere la testa per le bellezze da vedere; è necessario cambiare quindi le condizioni del turismo, lavorando sulle potenzialità e migliorando le condizioni di ricettività, di mobilità e di pulizia dell’aria.

Nell’ultima parte dell’intervento si pone l’attenzione al tema dell’occupazione e dell’imprenditoria, pensando agli interventi sul costo del lavoro, alla Tasi, agli 80 Euro, alla riduzione delle tasse e al jobs act che ha generato centinaia di migliaia di posti di lavoro; tutte iniziative, queste ed altre, che ci devono far sentire orgogliosi di essere italiani, con un rinnovato entusiasmo partecipativo dei cittadini.

Così conclude il Presidente: “Basta con la cultura dei no e del pessimismo; piaccia o no il futuro è di chi ci crede”.

Con questo invito alla propositività ed alla voglia di crederci fino in fondo termina l’incontro cittadino avvenuto in un luogo inusuale ma simbolico che caratterizza una tanto auspicata rinascita della città.

 


 

 

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(ph. Carlo Guidotti)


 

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