Consegnato a Palermo il 37° Premio Internazionale “Salvator Gotta”

 

(9 marzo 2016) – È giunto all’edizione numero trentasette il prestigioso Premio Internazionale “Salvator Gotta”, istituito dall’Empire International Club nel lontano 1980 e che incessantemente da allora vede nelle cerimonie di premiazione i protagonisti dell’arte, della letteratura e della cultura tutta distintisi per la loro opera di rilievo internazionale che travalica i confini del tempo e dello spazio.

La consegna del premio per l’anno 2016, presieduto dal prof. Tommaso Romano e coordinato da Vito Mauro, si è svolta giovedì 25 febbraio scorso presso l’ex Real Fonderia alla Cala di Palermo. Prima di dare luogo alla premiazione il numerosissimo pubblico presente in sala ha avuto modo di conoscere due nuove produzioni editoriali di Serena Lao e di Salvatore Pasqualetto, rispettivamente un libro di poesie e un romanzo presentati da Antonino Martorana e da Gaetano Li Vestri.

Il primo testo si intitola “Note di parole”, silloge di Serena Lao, scrittrice, cantautrice, attrice e poetessa palermitana che con forza e spiccata espressività riesce sempre a trasmettere nelle sue interpretazioni tutta l’energia e la sensibilità di raffinata artista quale ella è da tanti anni nel nostro panorama culturale.

La presentazione del libro è affidata al prof. Antonino Martorana che ne ha delineato i tratti salienti e i motivi ispiratori, con grande linearità e precisione; la prefazione è di Francesca Luzzio, la postfazione di Vito Mauro. Tanti sono i temi che si dispiegano tra le pagine della raccolta di poesie di Serena Lao, la violenza sulle donne, il disagio psichico, l’amore, la vita e l’amore per la vita, tutte tematiche espresse durante la lettura di tre poesie recitate proprio dall’inconfondibile e coinvolgente arte recitativa della Lao: “Un giorno”, “Regalami un sogno” e “Primavera”.

A seguire Gaetano Li Vestri ha presentato “Un amore negato” di Salvatore Pasqualetto, romanzo che, mediate la sua trama e il preciso linguaggio con il quale è scritto, dà un’immagine ben definita della Sicilia e dell’uomo stesso. Nel romanzo di Pasqualetto emerge la figura di Lucia, “frutto di un amore che non si è potuto realizzare in pieno” e che dedicherà le sue energie alla ricerca di un suo diritto tra tante difficoltà dell’ambiente dove vive; ma lei deve sapere tutto, deve sapere se è frutto di un amore pieno o di un amore negato, appunto, ed in questa affannosa ricerca non si fermerà di fronte anulla cercando di svelare l’arcano delle sue origini.

“Non si tratta di un amore negato, ma si tratta di amore negato, dove l’articolo fa la differenza”, conclude Li Vestri, accennando all’ultima parte del romanzo pregno di una delicatezza che è propria dell’amore stesso, in un libro che fonde attore e narratore, persona e personaggio.

Al termine dei due interventi il prof. Tommaso Romano spiega i motivi ispiratori del Premio intitolato a Salvator Gotta mettendo a fattor comune gli artisti presenti e la Sicilia, con le sue meraviglie e le sue contraddizioni, pensando che la nostra terra non termina nel territorio di Messina o di Lampedusa ma è un ponte verso il mondo, come un ponte sono proprio i due libri appena presentati, un ponte costruito con la parola; “è qui la parola è sovrana”, continua il prof. Romano, una parola che costruisce e delinea i sentimenti, una “parola capace di affrontare la durezza delle cose e le asperità della vita, le novità che si propongono, gli incidenti di percorso, le dimensioni di un impegno di una vita”.

Prima di dare inizio alla premiazione Clelia Cucco regala al pubblico un altro intenso momento poetico, interpretando con pathos ed eleganza alcuni brani di Salvator Gotta: “Ciò che ora mi fa più soffrire è la certezza di non essere più stata, e di non poter essere nell’avvenire, attratta per pura forza d’intelligenza da un uomo che crede con passione nell’avvenire, ma di essere, con tutte le forze e le mie debolezze di donna, innamorata di un uomo che serba fede alle più collaudate virtù del passato”.

E proprio Clelia Cucco è stata la prima premiata della serata seguita da Serena Lao e da Salvatore Pasqualetto.

Nella sezione “Arte” è stato premiato il pittore Franco Lo Cascio, grande artista attivo nel mondo della pittura, della scultura e della fotografia da più di quarant’anni con all’attivo centinaia di mostre italiane ed internazionalied autore, tra l’altro, dell’opera raffigurata nella copertina dell’ultimo testo di Serena Lao appena presentato al pubblico; segue la premiazione di Francesca Luzzio, nella sezione “Letteratura”, “per la sua attenta e qualificata opera di critico letterario”, che si distingue sia come poetessa che come critico che con garbo, rigore ed interesse dà un contributo insostituibile alla letteratura contemporanea; Katiuska Falbo è stata premiata nella sezione “Teatro”, in quanto elegante attrice e raffinata interprete teatrale che ha avuto il pregio ed il merito di consentire la riapertura del Teatro Finocchiaro, restituendo alla città di Palermo un gioiello liberty vivo e ricco di un prestigioso cartellone; la Falbo ringrazia la giuria e il pubblico con una splendida interpretazione in vernacolo avente come protagonista la donna e “l’amuri”.

Seguono le premiazioni di altre personalità distintesi nel mondo della cultura ed assurte oggi ad esempio verso i quali nutrire ammirazione e devozione: Giacinto Alesi, Vito Arturo Anzelmo, P. Vincenzo Avvinti, Elio Corrao, Ludovico Gippetto, Elio Giunta, Enzo Giunta, Sandra Guddo, Alfio Inserra, Gaetano Li Destri, Damiano Li Vecchi, Teresa Nicoletti, Salvatore Ribaudo e Giovanni Taibi.

A tutti i premiati è stata donata una riproduzione di un’opera del Maestro Franco Lo Cascio. Termina così quest’importante evento culturale a cui ho avuto il piacere intellettuale di partecipare e l’onore di esservi citato nei ringraziamenti di Vito Mauro e di Serena Lao; un evento che crea e trasmette cultura vera e vissuta da quasi quaranta anni, nel nome di Salvator Gotta, grande letterato, sceneggiatore e scrittore del secolo scorso la cui vasta produzione rimane una pietra miliare della nostra letteratura.

E di Salvator Gotta è una lucida analisi della cangiante psicologia umana, estratta da un brano letto dall’avvolgente voce di Clelia Cucco durante la sua performance: “La notizia dell’arresto produsse grande stupore, generò molti commenti in tutto il contado, nessuno aveva mai sospettato che egli covasse idee rivoluzionarie, naturalmente le insinuazioni malevoli provocarono reazioni di carattere opposto, in casi simili si impara a distinguere le persone che ci stanno intorno, quelle che sembrano quasi contente di poter trovare e ridire l’amico fino ad allora reputato ineccepibile, quelle che per ottimismo generico o per naturale predisposizione alla bontà difendono l’amico e gli vogliono più bene quando lo reputano calunniato e quelle infine che turbate dal dubbio pencolano ora dalla parte dei detrattori, ora da quella dei difensori, generalmente propensi a dare ragioni all’ultimo che parla”.

“Le vie della letteratura e dell’arte sono le vie che ci hanno portato a fondare trentasette anni fa con altri amici il premio Salvator Gotta”, ricorda Tommaso Romano alla fine della premiazione e della presentazione dei due testi, “due libri apparentemente diversi ma accomunati da una casa ideale comune dove ognuno di noi ha diritto di stare ma dove ha anche un compito da svolgere”.

 


 

 

CONVERSAZIONI - Consegnato a Palermo il 37' Premio Internazionale "Salvator Gotta"

(ph. Carlo Guidotti)


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