L’esempio e la vita: siciliani oltre il tempo


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(8 gennaio 2016) - Riproponiamo quest'editoriale per ricordare gli anniversari della nascita e della scomparsa di Beppe Alfano, Giorgio La Pira, Leonardo Sciascia.

 

(9 gennaio 2013) – Tre nomi ricorrono nel giro stretto di questi giorni e il loro ricordo illustra la galleria delle persone libere e giuste nate in Sicilia; tre siciliani hanno consegnato le date della loro esistenza agli anniversari pubblici di gennaio perché hanno speso la vita cercando vantaggi comuni di bene e giustizia sociale; tre uomini, attraverso differenti sensibilità e ambiti professionali, hanno svolto un discorso di civiltà vivendo con uno sguardo aperto sull’ideale.

L’8 gennaio del 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto veniva assassinato Beppe Alfano; il 9 gennaio del 1904 a Pozzallo nasceva Giorgio La Pira; l’8 gennaio del 1921 a Racalmuto nasceva Leonardo Sciascia. Un professore-cronista, un politico e uno scrittore nati in quest’isola al centro del Mediterraneo e figli di generazioni prossime l’una all’altra che attraversano per intero il Novecento, cioè un secolo difficile segnato da guerre, resistenze, rinascite. E ciò assume una particolare contestualizzazione in Sicilia, dove la bellezza e l’amarezza sembrano condizioni della vita che cingono le storie dei singoli e di tutti non lasciando spazio al corso semplice delle cose. Non mancano le ragioni storiche e le questioni economiche con cui ordinare come dentro a un perimetro le analisi sulla Sicilia e su quanto ne ha reso unico il percorso lungo la linea del tempo. Le cifre letterarie sulla sicilianità sono note e hanno ormai da più secoli un rilievo d’eccellenza che ne documenta umanità e cultura.

Le storie di questi siciliani richiamano significati e valori che si pongono oltre il tempo, legano a filo doppio esempio e vita e mostrano che sofferenza e speranza sono compagne che seguono il dipanarsi del destino delle persone e dei popoli. Certo, la coerenza nei confronti dell’ideale chiede a ciascuno costi diversi e imparagonabili. Alfano, La Pira e Sciascia hanno cercato la via della giustizia nel respiro dell’esistenza e ne hanno fatto la stella polare con cui stare al mondo.

Giornalismo, politica e letteratura sono state le forme con cui hanno trovato espressione talenti e risorse delle loro vite. Li accomuna, dato non trascurabile, il fatto che tutti e tre abbiano lavorato anche in aule scolastiche e universitarie, dove gli ideali sono chiamati a diventare esperienza di insegnamento. Non è un dato trascurabile, appunto, perché ci ricorda che la verità e la giustizia sono beni assoluti della persona che crescono nella condivisione. Ed è così, generazione dopo generazione, che la passione per il bene diventa ovunque fibra del presente e rende viva la speranza di giorni migliori.

 

 

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