A Palermo apre la mostra “I Prisenti di Gibellina”

A Palermo, presso il Real Albergo dei Poveri (Corso Calatafimi, 217), venerdì 2 dicembre 2016, alle ore 18, verrà presentata la mostra “I Prisenti di Gibellina”.

La mostra è promossa dal Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea in collaborazione con la Fondazione Orestiadi e il Comune di Gibellina e resterà aperta fino a domenica 8 gennaio 2017.

Dal comunicato: «La tradizione dei Prisenti – lunghi drappi ricamati portati in processione durante i festeggiamenti in onore di San Rocco a Gibellina, ma in realtà tradizione storicamente nata con la festa del SS Crocifisso Festa Ranni – affonda le sue radici probabilmente nella tradizione islamica, che era solita ricoprire le tombe dei suoi custodi con un drappo verde.

Tale tradizione venne quasi totalmente abbandonata in seguito al sisma del 1968 e poi ripresa da Ludovico Corrao nel 1981, grazie al coinvolgimento della cooperativa di donne ricamatrici di Gibellina che realizzarono un grande drappo in velluto rosso decorato con spighe dorate, di cui Vincenzo Consolo scrive nel 1983: “… una preziosa reliquia di quella che si chiama civiltà contadina: un lunghissimo drappo di seta color porpora, ricamato a grappoli d’uva e spighe d’oro, un drappo che si portava in processione durante le feste religiose. Quella seta rossa e quei grappoli e spighe d’oro diventano ora simbolo di rinascita dal sangue e dalla sofferenza. Simbolo di cultura, d’armonia e di pace …”. Negli anni successivi tale tradizione proseguì con il coinvolgimento di diversi artisti chiamati annualmente a realizzare un nuovo drappo.

I Prisenti, che fanno parte, oggi, della collezione permanente del Museo Civico L. Corrao del Comune di Gibellina e in parte sono esposti presso il Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi, sono stati realizzati dopo il 1981 da Michele Canzoneri, Pietro Consagra, Alighiero Boetti, Sami Burhan (Siria), Carla Accardi, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Carlo Ciussi, Isabella Ducrot, Renata Boero, Marco Nereo Rotelli, Nja Mahdaoui (Tunisia) e, nel 2015, da Gandolfo Gabriele David.

La mostra viene realizzata con la partecipazione di alcune classi del Liceo Classico Internazionale Giovanni Meli, del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Palermo e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, coinvolte, insieme alla Fondazione Orestiadi nel progetto MIUR “Made in Sud, itinerari tra saperi, tradizioni e produzioni di Sicilia”. Gli studenti, affiancati dai docenti e da esperti esterni, hanno svolto ricerche, interviste e realizzato il materiale didattico a supporto della mostra, oltre ad un nuovo Prisenti. Il lavoro svolto sarà presentato il prossimo 16 dicembre presso gli Istituti Scolastici».

Orari di apertura: da martedì a domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito.

L’ingresso è consentito fino a trenta minuti prima della chiusura.

 

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