Pino Puglisi e Pina Suriano sorridono beati nella nuova cappella a Sant’Ernesto

Sabato 3 dicembre 2016 la comunità parrocchiale di Sant’Ernesto ha vissuto un momento molto importante sugellato dalla partecipazione dell’Arcivescovo Corrado Lorefice e di numerosi ospiti giunti da fuori Palermo. Alle 17, con una cerimonia semplice e significativa, è stata benedetta la cappella della Misericordia, uno spazio all’ingresso del tempio, che un tempo ospitava il fonte battesimale e adesso adibito a penitenzieria

L’iniziativa, voluta dal Parroco don Carmelo Vicari è stata sostenuta da tutta la comunità parrocchiale come segno concreto dell’anno della Misericordia appena trascorso. Nella cappella sono state poste due immagini: una del Beato Pino Puglisi, dell’artista Hemmanuel Semilia e un’altra della Beata Pina Suriano da Partinico, del pittore toscano Americo Mazzotta. Le due opere rimandano al Crocifisso posto al centro, Icona vivente della Misericordia che riscatta e abbraccia tutto il genere umano.

Hanno preso parte alla benedizione il vicario generale dell’Arcidiocesi di Monreale, Antonino Dolce, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’artista del quadro di Puglisi Hemmanuel Semilia, mentre l’autore del quadro di Pina Suriano, Americo Mazzotta non ha potuto essere presente, il fratello di Pino Puglisi, Franco e la cugina di Pina Suriano, Maria, il direttore della Biblioteca del Seminario di Monreale, don Giuseppe Ruggirello, la presidente dell’Azione Cattolica di Monreale Giovanna Parrino, una nutrita delegazione della Confraternita “Pina Suriano” di Partinico, dell’Azione Cattolica della nostra Diocesi, e tanti parrocchiani che, a vario modo, hanno contribuito a giungere a questo odierno appuntamento.

“L’idea è nata – come ha raccontato all’inizio del rito don Carmelo Vicari – da due importanti avvenimenti accaduti negli ultimi due anni nella vita della parrocchia. La esposizione delle reliquie dei Beati Pino Puglisi, accaduta nel marzo del 2014 e quella di Pina Suriano, nell’ottobre del 2015.Questi importanti eventi hanno visto una grande partecipazione di popolo e il sostegno e il coinvolgimento del Cardinale di Palermo Paolo Romeo e dell’Arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi”.

“Queste due figure – ha proseguito – sono accumunate dall’esperienza del martirio, anche se in modalità molto diverse, per Puglisi cruento e per Suriano mistico”.

Molto significativo anche le modalità con cui si è giunti alla scelta delle due opere.

Si è formato un Comitato Artistico, preseduto dal parroco e composto da esponenti della parrocchia con specifiche professionalità, che ha inviato gli artisti a proporre dei bozzetti che sono stati esposti a partire dal 7 maggio e inseriti in un catalogo. Con una scheda i visitatori sono sti inviati ad esprimere il proprio giudizio. All’apertura dell’urna sono state contate ben 276 schede, che hanno aiutato molto la commissione per giungere alla scelta finale.

La mostra è stata visitata da tanti cittadini e fedeli, ma anche da scolaresche e associazioni; due in particolare: la visita dei bambini della Scuola Jean Piaget e gli studenti dell’Istituto Damiani Almeyda, che hanno contribuito con alcuni lavori ispirati alla figura di don Pino Puglisi.

Così nel caso del bassorilievo di Semilia è stato scritto: “Semplice e realistica. Non è sentimentale né troppo austera. L’aria scanzonata e le braccia scopertecorrispondono al suo ideale di vita, spesa per gli altri al servizio di Dio. Amava stare in mezzo alla gente in modo semplice, senza fronzoli. Il bozzetto riesce a comunicarci l'umano e il divino. Offre l'immagine di un uomo proteso verso il prossimo con le mani vuote proprie di chi si fa servo per amore. È così che lo ricordo”.

Diversa la storia raffigurante Pina Puglisi. Come ho avuto modo di spiegare in questi mesi, – ha raccontato don Vicari – nella mia vita sacerdotale più volte il mio cammino si è incrociato con la storia e la vita della Beata Pina Suriano. Dal 1980, anno del mio arrivo a Palermo, in molte occasioni ho percepito la sua benevolenza nei miei confronti, donandomi occasioni di incontri significativi e decisivi per la mia vita. Anche per questi motivi ho deciso di donare personalmente l’opera affidando l’incarico della sua realizzazione al pittore toscano Americo Mazzotta, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nel corso degli anni della sua permanenza in Sicilia”.

L’autore che non ha potuto prendere parte alla cerimonia ha inviato una breve illustrazione della sua opera ove tra l’altro è scritto: “Ho raffigurata Pina su un fondo color ocra, il colore delle montagne che circondano Palermo e che prolungandosi fino a Punta Raisi, arrivano fino a Partinico. L'ocra è il colore più vicino all'oro e di questa terra suggerisce la determinata semplicità e bellezza. Vi appare scolpito il segno della sua appartenenza alla Azione Cattolica Italiana. La figura è di una giovane di quel tempo. Ho insistito sullo sguardo e il sorriso, velato da una consapevolezza sofferente. Ha in mano il Vangelo e sull'altra una rosa, segno di una predilezione che la lega ad altri fiori ai suoi piedi, le sue amiche, con cui ha condiviso amicizia e appartenenza, margherite (perle in greco), gigli e quei fiorellini azzurri che nascono nei prati a primavera. Al collo il distintivo della Azione Cattolica che lei e le sue amiche portavano; le scende dal capo un velo di pizzo bianco”.

“Questo percorso artistico – ha commentato il parroco – si colloca nell’anno giubilare della Misericordia. Le opere d’arte nella nuova penitenzieria devono fare risaltare la vera opera d’arte che è quella che fa Dio. L’opera d’arte di Dio è l’uomo che si converte, l’uomo al quale vengono cancellati i peccati, cioè la bruttezza della sua vita. Questa conversione è aiutata dall’esempio di santità di figure umane, compagni di camino come i beati Pina Suriano e Pino Puglisi”.

La cappella è già meta di molti fedeli che di fronte ai Beati Puglisi e Suriano invocano la Misericordia di Dio sulla loro vita.


 

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Foto di Riccardo Zacco


 

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