Chi non butta via il cibo sarà premiato. Questo il senso della nuova legge approvata per combattere gli sprechi alimentari

 

Una delle più palesi e per certi versi incomprensibili contraddizioni della nostra società è come sia possibile che convivano crisi e spreco, povertà alimentare e distruzione di alimenti ancora buoni. Gli studiosi hanno cercato di dare risposte convincenti a questo fenomeno, ma rimane il fatto che anche sulla mensa di ciascuno di noi si buttano via ogni giorno beni alimentari che potrebbero essere destinati ai più bisognosi.

Ci voleva una legge e adesso l’abbiamo. Si tratta della legge definitivamente approvata dal Senato dal titolo: “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”, la cosiddetta legge Gadda, che incentiva la donazione del cibo invenduto e invita pubblici e privati a non buttare via le risorse alimentari. L’approvazione è stata salutata da un coro di consensi sia da parte del Governo che dei parlamentari; il via libera definitivo del Senato il 2 agosto è giunto con 181 sì, due no e 16 astenuti.

Particolarmente soddisfatte le organizzazioni che da tempo si battono contro gli sprechi e che combattono la povertà. La Fondazione Banco Alimentare ha detto in un comunicato: “Siamo davvero soddisfatti per l’approvazione definitiva della legge Gadda contro lo spreco alimentare che rende l’Italia un Paese all’avanguardia in Europa e nel mondo.Il provvedimento riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese”.

L’Italia, dopo la Francia, è il secondo paese europeo a dotarsi di un tale strumento, ma con una fondamentale differenza che Marco Lucchini, il direttore della Fondazione Banco Alimentare così spiega: “L'Italia sarà il primo paese al mondo a dotarsi di una legge che, a differenza della norma francese che si basa sulla penalizzazione, non esclude e non obbliga nessuno. Uno strumento legislativo che punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica per una reale e concreta lotta allo spreco alimentare. Questa legge è un esempio straordinario di applicazione del principio di sussidiarietà in quanto frutto di un lavoro condiviso tra tutti i soggetti interessati che ha valorizzato il positivo esistente, semplificando procedure vigenti e senza mettere a rischio la salute dei beneficiari”.

Il provvedimento, definisce per la prima volta nell'ordinamento italiano i termini di “eccedenze” e “spreco” alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. Consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Dice in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l’asporto dei propri avanzi con l’ormai collaudato sistema del “family bag”.

Non solo le onlus, inoltre, ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati “soggetti donatori”. Si possono poi donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a 'chilometro zero', che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi. “Questa legge – ha dichiarato Marco Lucchini - delinea un quadro normativo all’interno del quale inserisce le norme già esistenti nel nostro paese in tema di agevolazioni fiscali (L. 460/97, L. 133/99), responsabilità civile (L. 155/03) e procedure per la sicurezza igienico­sanitaria (L. 147/13). Si incentivano le donazioni quindi. Sì e si semplifica e amplia a più soggetti del terzo settore le procedure per la donazione a favore delle persone più povere, nel rispetto delle norme igienico­sanitarie e della tracciabilità. La legge riconosce anche il Tavolo Coordinamento del MIPAAF e aumenterà la dotazione del Fondo Nazionale per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti di 2 milioni di euro per il 2016.”

Nell’immagine: un momento della Colletta Alimentare.

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