I Nebrodi. Nel regno dei boschi

Dotandosi di una propria legislazione rivolta alla difesa egli ambienti più significativi, la Regione Siciliana fin dagli anni Ottanta ha dato vita a una serie di grandi parchi con l’intento di tutelare i più considerevoli sistemi paesaggistici, geologici, floro-faunistici e umani del territorio.

I Nebrodi costituiscono parte della sezione più elevata e complessa di quella dorsale “appenninica” in terra siciliana dove, per effetto di particolari condizioni climatiche e fattori ambientali, si attestano su posizioni “di frontiera” elementi zoologici e vegetazionali propri del continente europeo. Dalle forme morbide e regolari, si compongono di successioni sedimentarie tra di loro sovrapposte o compenetrate, talvolta spezzate per l’improvviso emergere di calcari mesozoici che interrompono la regolarità dei profili orografici ed esibiscono ardite pareti verticali o profonde incassature fluviali; la dorsale principale si estende per circa 70 km in direzione est-ovest presentando sul fronte settentrionale i solchi delle ampie fiumare, le cui acque confluiscono sulla costa tirrenica. La superficie protetta del Parco, con gli 85000 ettari di estensione, interessa i territori di ben 23 comuni compresi tra le province di Messina, Enna e Catania.

Questi monti sono stati celebrati da Teocrito come i luoghi d’incanto in cui si intrattenevano piacevolmente le Ninfe e in cui, nella contemplazione di un’Arcadia felice e forse ancora intatta, pastorelli e fauni componevano declamavano versi bucolici. Nelle grandi estensioni forestali vivono diverse specie di animali selvatici. Diffusi sono i mammiferi come la martora, la donnola, l’istrice, il riccio, il gatto selvatico, la volpe, la lepre, il ghiro. Tra i rettili sono presenti il biacco, il colubro leopardino, il gongilo, il ramarro, le testuggini di terra e di palude. I cieli sono invece solcati da rapaci come il nibbio, la poiana, il falco pellegrino. Nota è la presenza dell’aquila reale, di cui una coppia nidifica sulle Rocche del Crasto.

Sui Nebrodi il faggio occupa una notevole estensione (12 ettari, pari all’80 % della sua presenza nell’isola) a cui si affiancano la quercia e l’acero montano. Negli antichi boschi di Mangalaviti, Dugo, Pomiere, Malabotta, Solazzo, Miraglia, Scavioli, il faggio dà spettacolo di colori nelle diverse stagioni, ospitando al pascolo i fieri e scuri cavalli sanfratellani. Il sottobosco si infittisce di ginestra, rosa canina, pungitopo, mirto, corbezzolo, cisto, rovere, pero selvatico, astragalo, felce, biancospino.

Poco vistosi, esistono interessanti fenomeni di carsismo, particolarmente presenti nella Valle del Rosmarino, in cui merita di essere ricordata la Grotta del Lauro, dalle fantastiche concrezioni. La presenza di bacini lacustri (Quattrocchi, Zilio, Biviere di Cesarò, Maulazzo, Trearie, Li Perni, Batessa, Colla) è favorevole per l’addensarsi, intorno, di vegetazione igrofila e per la frequentazione di anfibi, rettili e di una ricca avifauna.

Recentemente, su iniziativa del Parco e della L.I.P.U. hanno iniziato a volare alcuni esemplari di grifone, grandi ed eleganti avvoltoi già liberati nello svolgersi di un ambizioso progetto di reintroduzione. L’ultima colonia di grifoni in Sicilia, presente ad Alcara Li Fusi sulla Rocca di Traura fino al 1965, venne a quel tempo decimata dall’infausta campagna di bocconi avvelenati posta in essere da pastori e contadini contro le volpi. Il loro ritorno oggi è salutato con curiosità, ma sarà necessario attendere qualche anno per conoscere i risultati definitivi dell’operazione. Intanto un nuovo esperimento è condotto dagli zoologi in collaborazione con l’Associazione Amici della Terra in un’area individuata presso il Comune di Galati Mamertino, dove sono ospitati alcuni esemplari di capriolo per monitorarne la capacità di adattamento e formulare una ipotesi di reintroduzione. Da loro nome greco (nebròdes) questo territorio ne ha ricavato la denominazione. La loro presenza risulterebbe pertanto fortemente simbolica e opportuna.

 

 


 

 

Reportage - I Nebrodi. Nel regno dei boschi. Le immagini documentano alcuni scorci ambientali del Parco dei Nebrodi.– Sicily Present

Copyright © Photo – NUCCIO LO CASTRO


 

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