Conversazione con Dario Cangialosi a margine dell’assemblea provinciale della Fism

 

Si è svolta sabato 8 aprile 2017 l’assemblea provinciale dei gestori delle scuole aderenti alla Fism, la federazione che raccoglie circa 200 scuole dell’infanzia paritarie, per fare il punto della situazione del sistema delle scuole materne e dell’infanzia nella nostra provincia.

La novità più evidente era visibile al tavolo della presidenza ove per la prima volta sedeva il nuovo presidente provinciale Giuseppe Russo. Al suo fianco il presidente uscente Nicola Iemmola, e il nuovo vice presidente Salvatore Palumbo. L’assemblea è stata presieduta dal nuovo presidente regionale, eletto alcuni giorni fa a Catania, nella persona di Dario Cangialosi, che temporaneamente mantiene anche quella di segretario regionale.

L’assemblea molto partecipata da oltre cento presenze di gestori e insegnati ha tra l’altro convocato per il   maggio l’assemblea dei gestori che dovrà eleggere il nuovo gruppo dirigente che guiderà la federazione per i prossimi 4 anni. Nell’occasione si è stabilito di organizzare un convegno cittadino cui interverrà anche la dirigenza nazionale sul tema delle scuole paritarie alla luce della recentissima approvazione degli otto decreti attuativi della legge 107/2015 sulla Buona Scuola.

Abbiamo colto l’occasione per porre al neo presidente regionale della Fism Dario Cangialosi alcune domande.

Quale sarà il suo impegno prioritario nei prossimi quattro anni del suo mandato?

Un impegno incessante e continuo per l'effettivo accesso delle scuole dell'infanzia paritarie, cattoliche e d'ispirazione cristiana, al Sistema Nazionale d'Istruzione pubblico.

Perché, questo non è già acquisito per legge?

Certo dal punto di vista del diritto, ma nei fatti c’è ancora molta strada da compiere perché la vera attuazione passa per una effettiva equiparazione dei costi con la scuola statale e per un effettivo accesso delle famiglie a pari condizioni.

E cosa manca ancora?

Molto, perché ad oltre 15 anni dalla approvazione della legge che sancisce la nascita del sistema scolastico pubblico e paritario, non esiste un effettivo riconoscimento economico del servizio scolastico offerto per esempio dalle nostre scuole.

E in concreto e per l’immediato tutto ciò che significa?

Leggere e comprendere cosa c’è scritto nel testo definitivo appena approvato dei decreti legislativi di attuazione dell’art. 1, comma 180, della Legge 107/2015, quelli della Buona scuola e tra questi soprattutto il decreto del nuovo sistema integrato di educazione e di istruzione da 0 a sei anni.

E questo cosa comporta?

Che dovremo sollecitare con forza i Comuni siciliani a stipulare le convenzioni con le scuole dell'infanzia e ridefinire al meglio gli accreditamenti con gli asili nido gestiti dagli enti del terzo settore. L’alternativa a questo è proseguire in un sistema confuso e spesso poco trasparente in cui famiglie e insegnati pagano il prezzo più alto.

Perché famiglie e insegnanti?

Perché le famiglie, magari illudendosi di risparmiare, si accontentano di servizi poco qualificati e gli insegnanti, di fronte all’alternativa della disoccupazione, accettano qualunque tipo di retribuzione.

E sul versante siciliano?

Il tema che più ci sta a cuore, e non solo a noi come Fism, è quello del Buono Scuola, che il Governo Crocetta in questi quattro anni ha di fatto azzerato. Si tratta di uno strumento che in passato ha dato buoni risultati consentendo a tante famiglie siciliane di scegliere con più libertà quale scuola far frequentare ai propri figli e alle scuole paritarie di svolgere al meglio il proprio compito. E poi non dimentichiamo…

Che cosa?

Che le scuole paritarie producono significativi risparmi sul sistema complessivo dell’istruzione. Ma sembra che da questo orecchio nessuno voglia ascoltare, malgrado il tema sia noto e acquisito anche a livello europeo.

E sul tema del sostegno concreto alle scuole come intende muoversi?

Continueremo come già facciamo ad incalzare il Governo regionale e i suoi uffici perché i finanziamenti previsti per le nostre scuole giungano per tempo e con certezza. La stragrande maggioranza delle scuole materne ha budget limitati e ritardi anche solo di pochi mesi talvolta, la storia recente lo insegna, costringono alla chiusura.

E sul tema della formazione del personale?

La Fism siciliana da molto tempo ha offerto alle scuole associate e al suo personale scolastico innumerevoli e periodici momenti di aggiornamento, che sono stati apprezzati anche al di fuori della Sicilia. Continueremo su questa strada ed anzi incentiveremo le collaborazioni con docenti e ed esperti sempre più qualificati.

Per ultimo con quali sentimenti e auspici assume questo nuovo impegno?

Un sano realismo ci impone di riconoscere che il momento storico in cui operiamo è certamente carico di difficoltà e tensioni, soprattutto per il clima di incertezza in cui operano anche le nostre scuole. Una incertezza che non è solo economica, ma anche valoriale. La Fism ha un grande retroterra culturale cui attingere ed una esperienza riconosciuta anche a livello nazionale da cui trarre ulteriori motivi di impegno e di testimonianza. Inoltre c’è una grande disponibilità di gestori e docenti ad accogliere questa sfida, che vede al centro i bambini, i nostri figli, le future generazione, che certamente non possiamo deludere.

 

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