“Pina Suriano: La classe media della santità”. L’attualità e l’originalità della figura della Beata di Partinico illustrata in una tesi di laurea

 

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Signora, come è giunta a questa decisione?

Certamente per una serie di concause. Per prima cosa la conoscenza della sua storia che ho avuto trasmessa da mia madre fin da quando ero piccola. Poi la quasi casuale lettura del testo di Mons. Cataldo Naro dal titolo: “La lezione di Pina Suriano, Cinque interventi in occasione della sua beatificazione” che me ne ha fatto apprezzare la spiritualità. Per ultimo, ma non meno importante delle altre, il desiderio di valorizzare le esperienze di santità della mia chiesa della diocesi di Monreale.

Il titolo della sua tesi è: “Pina Suriano: La classe media della santità”. Cosa vuol dire classe media, nel contesto della suo opera?

Con l’espressione “classe media della santità” ho voluto intendere quella santità che appartiene alla vita quotidiana e semplice del popolo di Dio. La santità cui anelava Pina Suriano, infatti, non è diversa da quella cui deve tendere ogni battezzato, è una dimensione integrale della propria esistenza che tutti siamo in grado di raggiungere. Per Pina, come per ciascuno di noi, ogni aspetto della vita diventa occasione di santificazione.

Più volte nella sua tesi cita la esortazione apostolica “Gaudete ed exsultate”. Quale legame ha visto tra questo testo così recente ed una storia tutto sommato già lontana di più di 50 anni?

Il legame è da ricercare proprio nella figura della beata Suriano, una donna semplice, una credente comune, inserita in una società che già conosceva il fenomeno della scristianizzazione e che ha saputo ben comprendere e vivere il valore della testimonianza della fede proprio nella quotidianità dell'esistenza. In particolare alcuni punti ella esortazione ben si legano alla figura della Beata. Il n. 12 dove si fa riferimento esplicito alla santità femminile, non come categoria a parte ma come modo di affrontare e di trasmettere l’esperienza di fede. Inoltre, papa Francesco nel quarto capitolo dell’esortazione individua cinque aspetti che caratterizzano in ogni tempo la santità. Questi sono tutti riscontrabili nella vicenda umana e spirituale di Pina.

Quali sono in particolare?

Il primo riguarda “la sopportazione, la pazienza e la mitezza”. Credo siano tutti facilmente individuabili nella sua storia. Essi non sono sinonimo di debolezza o di appiattimento spirituale e morale, ma esprimono la capacità e il coraggio del cristiano di proporre e proporsi attraverso la logica dell’amore. Altro aspetto è quello della gioia, non quale sensazione temporanea e edonistica, ma come dimensione permanete della vita del cristiano e frutto della sua unione con Cristo. Anche in questo caso è facile rinvenire questo tipo di esperienza nella vita di Pina. Altro aspetto è quello che il Papa chiama “parresia”, cioè lo slancio apostolico, che dovrebbe scandire l’esistenza del credente. Certo a Pina non si può rimproverare scarso spirito missionario. Poi l’Esortazione parla di santità come dimensione comunitaria. Tutta la vita di Pina si fondava sulla dimensione comunitaria della fede. Per ultimo la preghiera costante. Ed anche in questo caso dalla storia di Pina c’è tutto da imparare su questo aspetto.

Uno specifico riferimento posto nella Gaudete ed exsultate è la definizione di “santità della porta accanto”. Perché a suo giudizio la figura di Pina può rientrare a pieno titolo in questa definizione?

Pina Suriano è un esempio di santità della porta accanto, perché la sua santità non si fregia di atti importanti, ma è vissuta nell’ordinarietà della vita, che diventa così grande perché abitata dalla presenza di Dio.

Pina Suriano nacque e visse in un paesino di provincia eppure la sua santità si è diffusa rapidamente ben oltre i confini di Partinico. Come si può spiegare questo fenomeno?

Pina Suriano ha incontrato tutti nella sua esistenza, senza giudizio, cercando e riuscendo a non portare mai sé stessa, ma l’amore di Dio. Voleva per tutti la santità; questo, a mio parere, ha contribuito a far espandere la sua fama oltre i confini di Partinico.

 

(Nella foto l'esposizione al culto dei fedeli delle reliquie della Beata Pina Suriano nella parrocchia di Sant’Ernesto a Palermo nell'ottobre 2015)

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