Da Messina al mondo: Vincenzo Nibali pedala e trionfa

 

Un siciliano di Messina ha raggiunto in maglia gialla il traguardo sugli Champs-Élysées a Parigi. Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France e così ha iscritto il proprio nome tra i campioni di tutti i tempi e luoghi. Si tratta di un risultato raggiunto al termine delle tre settimane di una corsa di complessivi 3664 km da lui condotta con grinta e sagacia tattica. Il ciclista messinese con questa vittoria si pone tra le glorie massime delle due ruote, unendosi al club ristretto di coloro che hanno trionfato nelle più importanti gare a tappe: Giro d‘Italia, Tour de France, Vuelta de España. Tra gli italiani, è bene ricordarlo, vi è il solo Felice Gimondi. Non mancano ragioni ed emozioni per cogliere il successo di Nibali come spunto di una bella notizia per il lustro che ne viene per lo sport italiano, oltreché per la Sicilia in generale e per la città di Messina in particolare.

Lo “Squalo dello Stretto”, come è ormai noto nel mondo, ha iniziato a pedalare tra le strade messinesi fin da piccolo. Lo abbiamo saputo in questi giorni attraverso le parole dei suoi familiari e amici, che ci hanno dato lo spessore della sua irrefrenabile passione per la bicicletta cominciata da giovanissimo. Poi, pedalata dopo pedalata, il campione siciliano ha costruito la propria carriera internazionale fatta di tante affermazioni prestigiose.

Nella storia di questo trionfo sportivo ci sono diversi aspetti ed insegnamenti che meritano attenzione. Sì, perché Nibali si forma da professionista in Toscana, dove è accolto e aiutato nella sua maturazione di atleta. E ciò sta a significare che dalla sua terra è pure lui andato via, emigrando per trovare altrove condizioni e opportunità adeguate all’eccellenza del suo talento. Certo, ci sono un cumulo di motivi economici, sportivi e storici da porre nel cerchio di una simile analisi. E non è vano ricordare, in ogni caso, che Nibali è e resterà tra gli annali come un vanto di tutta Italia.

Il ciclismo è in Sicilia uno sport amato e praticato. Lo si può notare dalle numerose manifestazioni svolte sui circuiti cittadini soprattutto d’estate, quando per passione e competizione s’incontrano persone e pubblico. Ma c’è dell’altro.

In Sicilia sono sempre di più coloro che in sella a una bicicletta salgono e pedalano non per fini agonistici; il che, naturalmente, va registrato e promosso senza dubbio alcuno come un fatto positivo sotto tutti i profili. L’auspicio, allora, è che questo ennesimo e meritato trionfo di Nibali costituisca premessa per il diffondersi a largo raggio in quest’isola al centro del Mediterraneo della massima attenzione verso una sana cultura delle due ruote. La qualità della vita nelle piccole e grandi città siciliane ne potrebbe ricevere soltanto benefici.

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