Sarde alla sinfasò (per scongiurare inutili stereotipi)


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La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


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(21 giugno 2015) – Se il Natale, in quasi tutto il mondo, richiama alla memoria l’immagine di una casetta innevata, il caminetto acceso, le lucine, l’albero addobbato, i regali e le note di una qualunque canzoncina tipo “Bianco Natale”, la Sicilia, praticamente in tutto il mondo, richiama immagini surreali. 

Per un motivo a me sconosciuto ancora oggi, nel 2015, l’universo criatu vede la Sicilia popolata solo da mafiosi; un luogo bellissimo ma pericoloso. L’immaginario collettivo ravvisa i mammasantissima curti e nivuri, che girano per la città su macchine di grossa cilindrata, armati di lupara e coadiuvati dagli scagnozzi, con la pistola, sui motorini (rubati). 

Un posto bellissimo la Sicilia, ma state attenti, se andate a Palermo, vi potrebbero rubare il portafoglio o la borsetta. Comunque, nonostante i pericoli, l’Isola merita una visita; oltre ai posti che vivono di bellezza naturale e alle città cariche di storia millenaria si possono scorgere, nei vicoli, le caratteristiche femmine siciliane: vanno in giro vestite di nero, il fazzoletto in testa e hanno i baffi. Un classico intramontabile. 

Per fortuna che passaru di ccà pure gli svevi generando figghi alti biunni e cu l’occhi celesti. ‘Nsumma pure bastardi siamo, dovremmo ricordarlo sempre. 

Una grossa mano d’aiuto, a caricare l’Isola di questo manto infame, l’hanno data tutte le fiction e i film di mafia. Un dipinto memorabile di bruttezza, straripante di inutili stereotipi, che vorrebbe offuscare il dato di cui Noi andiamo fieri: nella terra di Sicilia sono nate persone valorose, di altissimo livello culturale, che hanno combattuto e combattono la mafia ogni giorno e persone per bene che la popolano. 

Infine propongo un cartello all’ingresso dell’Isola: benvenuti in Sicilia, fate a meno dei luoghi comuni, andate oltre scoprendo la bellezza dietro ogni angolo di ‘sassi o di saggina’, stupitevi e siate grati.

Sarde alla sinfasò (per scongiurare inutili stereotipi)

Per tre cristiani

tempo di preparazione: 15 minuti
tempo di cottura: 55 minuti
difficoltà: facile
450 g di sarde già pulite (16 sarde)
350 g di peperoni (2 piccoli)
3 cipollotti
300 g di piselli freschi o 150 surgelati
20 g di finocchietto di montagna
2 cm di zenzero grattugiato
mezzo bicchiere di vino
sale e pepe
 

briciole di pane secco abbrustolito e pistacchi tritati

 

Lavate i peperoni, tagliateli a metà, eliminate i semi e il picciolo, tagliateli a fiammifero e poi a dadini piccoli; poneteli dentro una padella con un cucchiaio d'olio, l'acqua, i piselli, il finocchietto tritato e i cipollotti tagliati a rondelle. Cuocete con il coperchio fino a quando i piselli saranno cotti, circa 30 minuti e se l'acqua dovesse evaporare prima del tempo di cottura, aggiungetene poca e bollente. Sfumate con il fino e fate evaporare, infine salate, pepate e grattugiate lo zenzero. 

Lavate le sarde e tamponatele con carta da cucina; ponete sul tagliere una sarda aperta a libro, riempitela con il ripieno preparato e coprite con un'altra sarda; poggiatele, con delicatezza in una teglia, leggermente unta d'olio; versate il condimento rimasto, decorate con mezze fette di limone e il succo di mezzo limone. Infornate a 180°C per 20 minuti circa, cospargete con il mix di pane e frutta secca e servite.


Copyright © 2015 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it


 

 

 

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