Pane pita alla siciliana


claudia magistro bellezza estate tavola spLa cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


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(28 febbraio 2016) – Non sono nessuno per sentenziare sulla guerra come un giudice orb;, di certo però non la capisco. Mi sforzo, giuro, mi sforzo di capire perché individui di religione o nazionalità diverse si sparano addosso, gridano giustizia in nome di un dio o di un pezzo di terra. Comprendo che ‘a suverchieria genera violenza, ma non mi può pace che non si possa trovare una soluzione ai problemi di gestione di un territorio o di una religione. Solo una cosa al mondo non ha soluzione, per tutto il resto bisogna strumentiari, lavorarci, scervellarsi, per trovare un modo, un accordo, una chiave di volta che tenga insieme ‘u tuttu.

Io un poco araba lo sono sicuramente, lo siamo tutti da queste parti, anche un po’ francese e normanna e chissà quanti pezzettini di origini e popoli diversi avrò ancora nel mio DNA, mi viene facile quindi essere empatica e condividere cose di questo mondo semplici e belle, come questo pane arabo ma anche un po’ siciliano.

200 g di farina di Tumminia

300 g di farina di tipo 2

300 g di acqua

10 g di sale

10 g di lievito

olio extra vergine d’oliva

Farina per lo spolvero della spianatoia

Mescolate le due farine, sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, cominciate a impastarea macchina o a mano aggiungendo l’acqua, il sale e amalgamate realizzando una palla. Mettete a lievitare per un’ora in un luogo a riparo da correnti d’aria fredda, dentro una ciotola coperta con un canovaccio umido. Trascorso il tempo della prima lievitazione, riprendete l’impasto, sgonfiatelo e dividetelo in 8 pezzature. Realizzate delle palline che poi schiaccerete con un matterello. Ponete a lievitare per mezz’ora coperte su una spianatoia infarinata. Trascorso questo tempo potete scegliere se infornare dopo avere spennellato le forme con dell’olio extra vergine d’oliva a 130°C per pochi minuti oppure, come ho fatto io, sporcare di olio un padellino per crepes e cuocendo circa 4 minuti per lato tutte le pite.

Servitele con delle salse o con un Hummus, alla siciliana anche quello, con piselli, mandorle e pistacchi.

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Copyright © 2016 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.it 


 

 

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