Nella terra dei Sicani: passaggio da Marianopoli tra archeologia e storia

 

S’accende al tramonto dei caldi raggi di un sole sempre luminoso, senza differenze mai troppo accentuate tra i giorni e le stagioni dell’anno, la campagna che fa da suggestiva quinta scenica al Vallone del Nisseno. Qui era la terra abitata dai Sicani, che in tempi antichissimi vi si erano stanziati trovandosi al centro della maggiore isola del Mediterraneo tra Elimi e Siculi. La loro coabitazione non era stata pacifica, come sappiamo dalle fonti che ne hanno approfondito il periodo tracciandone letture storiche intuite in forza dei reperti archeologici via via rinvenuti e catalogati nei secoli.

Per descrivere identità ed evoluzione dei Sicani si è soliti puntare lo sguardo verso la zona delimitata dai fiumi una volta chiamati Halicos e Himera, poi noti e distinti come Platani Alikòs e Salso Himeras nel contesto geografico dei corsi d’acqua siciliani. Sulla loro esatta origine, però, non è stata ancora detta l’ultima parola. La lunghissima proiezione indietro nel tempo non può certo offrire garanzie e fornire notizie indubitabili sul percorso di migrazione effettuato da questo popolo nello scenario della Sicilia preellenica, per quanto appare corretta l’affermazione sulla sua anteriorità rispetto a Siculi ed Elimi.

A Marianopoli è aperto un museo archeologico regionale che della storia remota di questo contesto conserva ed espone reperti di rilevante interesse e valore. Vi si trovano oggetti di vario uso domestico attraverso cui è possibile gettare una luce in grado di descrivere la vita di persone vissute in età ellenistica e andando a ritroso fin oltre l’età del bronzo antico. In effetti, dall’approfondimento di materiali e tecniche costruttive si ricavano informazioni preziose per situare presenza e ruolo dei Sicani in Sicilia e trarre spunti in merito alle migrazioni dei popoli nel bacino del Mediterraneo. E Marianopoli, dove in località Castellazzo sembrano riconoscersi e affiorare dal passato alcuni resti dell’antica e ben fortificata città greco-sicula di Mitistrato, ci racconta in controluce di episodi importanti della prima guerra punica e dell’avanzata romana in Sicilia. L’alleanza mai abbandonata con Cartagine sarà pagata a caro prezzo da questa città siciliana poi caduta nell’oblio dei secoli.

Conservare e tramandare la memoria della propria storia è premessa sicura per affrontare il presente e guardare con fiducia al futuro, per individuare la prospettiva migliore da cui osservare il senso ultimo di fatti ed eventi che in altro modo ci interrogano e sfidano oggi. La storia è sempre magistra vitae; lo sanno bene l’amministrazione comunale di Marianopoli e il suo primo cittadino, l’architetto Carmelo Montagna. Appare meritorio, allora, il lavoro portato avanti per valorizzare il consistente capitale archeologico del territorio e darne ampia fruizione nella sede del Palazzo dei Musei. Visitarlo è un’occasione per conoscere cose e vicende di quest’angolo di Sicilia, intrecciandole con quelle di quanti l’hanno abitata nel lungo periodo. Del resto, il legame tra le generazioni diventa saldo e il bene comune non si percepisce come concetto astratto quando la conoscenza del passato si accresce e, diffondendosi ad ampio raggio, diventa patrimonio culturale di tutti.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrire servizi in linea con le tue preferenze. Se non accetti le funzionalità del sito risulteranno limitate. Se vuoi saperne di più sui cookie leggi la nostra Cookie Policy.